L’inventore dei cellulari: oggi sono troppo complicati

Martin Cooper è un simpatico signore di ottant’anni che si fa spesso ritrarre con un gigantesco cellulare bianco simil-citofono. Il dottor Cooper è la persona che ha inventato il primo modello di telefono (davvero) portatile, ma ora non riconosce più la sua creatura “Sono diventati troppo complicati”, dice.

Come dare torto a Martin Cooper? Quando era ingegnere alla Motorola ha speso anni di ricerca per compattare e semplificare i componenti così da offrire alla platea un dispositivo che permettesse di telefonare in mobilità. Oggi se si prende uno smartphone e si legge la scheda tecnica ci si trova di fronte a un device multifunzione spesso dal prezzo esagerato. Mentre i telefonini quelli puri sono giustamente calati di costo fino a scendere abbondantemente sotto i 50 euro, i famosi entrylevel.
 
Martin Cooper è intervenuto durante una conferenza sulla privacy a Madrid questa settimana “Ogni volta che si crea un device universale che può fare tutte quelle cose in realtà non fa davvero bene niente. Il nostro futuro, secondo me, potrebbe essere quello di un numero di dispositivi specializzati in una determinata funzione per migliorare la nostra vita”. La sua filosofia è comprensibile ed apprezzabile, ma il trend del futuro non segue il suo pensiero. I grandi insiemi e le categorie dell’elettronica avranno sempre più intersezioni. Sembra che i fiumi dell’hitech puntino tutti a uno stesso mare.

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