Hacker: il nuovo Robin Hood e l’anti Maradona

Due storie di hacker sono rimbalzate dalla rete. La prima arriva dalla Lettonia e coinvolge un novello Robin Hood due punto zero che svela i segreti dei potenti sulla rete. La seconda ha come protagonista l’ex calciatore Diego Armando Maradona il cui sito è stato piratato.
 
Iniziamo dalla Lettonia, dove un hacker sociale ha utilizzato il web e le TV per sbugiardare e svelare gli altarini della corruzione e delle attività illecite di molte banche che non hanno avuto scrupoli a sfruttare la recessione a proprio vantaggio. Tutto era iniziato con la richiesta di fondi al Governo…

Era per risollevare le sorti dell’azienda? Tutt’altro: i soldi finivano dritti nelle tasche dei dirigenti che così si portavano a casa premi assolutamente immeritati e fuori luogo. L’anonimo pirata informatico si fa chiamare semplicemente Neo come il protagonista di Matrix: si è fatto un giro nella posta e nei dati delle banche locali e ha riportato pubblicamente tutte le verità, anche grazie a Twitter. Dice di appartenere al gruppo «Fourth Awakening People’s Army» e gode di una profonda ammirazione da parte dei connazionali. Ma la polizia lo bracca.
 
Il CT della nazionale argentina Diego Armando Maradona ha subito un attacco informatico al sito ufficiale dove sono apparse scritte e sfottò e caricature che alludevano al suo vizio della droga. Apparivano frasi che inneggiavano alla cocaina e altre ingiurie all’Argentina. Anche il sito della federazione calcistica e quello di Messi sono stati recentemente visitati da hacker burloni.

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