Luna: le 10 foto più curiose e suggestive del satellite

Circa un anno fa, il 23 giugno 2009, Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha iniziato il suo viaggio intorno alla Luna scattando regolarmente foto tra le più suggestive e dettagliate mai raccolte sul nostro satellite naturale.
 
Dopo 12 mesi la NASA ha festeggiato il compleanno scegliendo le dieci foto più particolari, quelle da ricordare e quelle che hanno aperto nuovi orizzonti sulla Luna. Dalle missioni spaziali americane e russe alle voragini, dalla luce perpetua al freddo quasi assoluto, non perdetevi la gallery e, sotto, tutte le chicche.

Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) è un occhio costantemente puntato sulla Luna che è stata paparazzata in ogni sua regione più recondita, soprattutto per studiare l’eventualità di una futura colonizzazione a scopo esplorativo e scientifico. Tutte le foto provengono dall’abnorme archivio su www.nasa.gov/LRO
 
FREDDO QUASI ASSOLUTO: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha calcolato la più temperatura mai raccolta nel Sistema Solare da un’apparecchiatura umana, -258 gradi celsius nel cratere Hermite. Su Plutone la temperatura è più “tiepida” visto che si sta a -148 gradi.
 
APOLLO 11: una delle prove inconfutabili dello sbarco dell’uomo sulla Luna è il set fotografico delle missioni Apollo che sono discese sul suolo del satellite. Il 20 luglio 1969 è toccato a Armstrong e Aldrin, i resti sono ancora lì, immortalati da LRO.
 
APOLLO 14: dopo la tragedia sfiorata di Apollo 13, la successiva missione è allunata e ha perlustrato una buona fetta di Luna. Senza rover ad aiutarli, Alan Shepard e Edgar Mitchell hanno trasportato praticamente a mano attrezzatura e materiale, forse la sessione di lavoro sulla Luna più dura della storia. Il rimpianto è quello di non aver raggiunto per soli 30 metri il centro del cratere, ma dopo un miglio di cammino erano troppo provati.
 
LUNOKHOD 1: ecco il Rover russo allunato nel 1970, che ha perso i contatti nel 1971 dopo aver percorso 10 km, ma che nel marzo 2010 è stato al centro di una “conversazione” con il team LROC. Tutta la storia qui.
 
IL LATO OSCURO: la Luna impiega lo stesso tempo a ruotare su se stessa e a girare intorno alla Terra, in tal modo ci mostra sempre la stessa faccia. Il lato oscuro del nostro satellite ha sempre affascinato, ma mai era stato immortalato così ad alta risoluzione e nitidamente come nella foto in galery che ne rivela la topografia completa grazie agli strumenti LOLA. In rosso la maggiore altitudine (6000 m) in blu le depressioni fino a -6000 metri.
 
CRATERI E PICCHI: mai così definiti grazie alla straordinaria qualità dello strumento di LRO (la camera, LROC) che fotografa qualsiasi dettagli a 10 volte più risoluzione rispetto a qualsiasi altra missione precedente, sono 100 pixel contro un solo pixel rispetto al passato.
 
MONTAGNE LUNARI: e così è possibile apprezzare per la prima volta ad alta risoluzione gli imponenti rilievi lunari, montagne aguzze e irregolari formate non in ere geologiche ma in pochi minuti grazie all’impatto con asteroidi e comete che il nostro satellite molto spesso ha catturato al posto della terra. Tra i tanti crateri segnaliamo Cabeus sito dell’impatto controllato della missione LCROSS.
 
MISTERIOSI CANALI: spazio anche al mistero con strani canali che sembrano letti asciutti di fiumi antichi; lunghe, profonde e sottili depressioni che formano linee sinuose tra la roccia e il deserto lunare. Sono particolarmente apprezzabili con lo strumento radar Mini RF
 
VORAGINI E POZZI: veri e propri pozzi, profonde voragini si aprono sul suolo lunare, come dei fori nel formaggio, entrate verso mondi sconosciuti. Impatti da meteorite ma anche collassi dovuti alla lava sotterranea. Il Marius Hills pit osservato anche dai giapponesi con la missione SELENE/Kaguya è profondo 88 metri circa, ma c’è anche il Mare Ingenii pit che va giù oltre il doppio.
 
SOLE PERENNE: a causa della rotazione lunare, dell’inclinazione dell’asse e di alti rilievi che sovrastano l’orizzonte, ci sono zone al Polo Sud che probabilmente sono costantemente illuminati dal sole, si parla del 96% di visibilità durante l’anno, qualcuno si spinge oltre ipotizzando una temperatura costante di 20 gradi centigradi. Ideale per basi umane.

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