Huffington Post vs blogger: scatta la class action

L’Huffington Post appena passato a AOL è stato coinvolto da una class action avanzata dai blogger che curavano una discreta percentuale dei contenuti pubblicati sul portale. L’accusa è quella di trattamento scorretto visto che, pur contribuendo in modo pesante, non erano retribuiti e sono stati soffiati via dal vento dei licenziamenti non appena il colosso dell’informazione indipendente è passato a suon di milioni di dollari nelle mani di America On Line. Intanto si segnala la chiusura di uno dei blog di tecnologia più letti, Download Squad

Download Squad era stato infatti acquistato da AOL nel 2008 e ora rischia di sparire per decisioni aziendali, sarebbe un bel peccato visto che è stato nominato (non a caso) uno dei dieci blog di tecnologia più amati. Meno famosi di quelli di Download Squad, ma non per questo meno apprezzabili, i blogger al centro della discussione culminata nella class action contro l’Huffington Post.
 
Vi abbiamo già ampiamente raccontato dell’acquisto milionario della creatura di Arianna Huffington da parte di AOL e della seguente decisione di licenziare in massa i blogger. Da lì è scattato lo sciopero e ora l’azione legale. A capo della rivolta troviamo il giornalista freelance Jonathan Tasini (già vittorioso contro il NYTimes un decennio fa), che non ha mai digerito lo scambio “Visibilità = zero retribuzione“.
 
La richiesta è quella di un risarcimento da ben 105 milioni di dollari. Arianna non si fa spaventare e ribadisce che, in sostanza, il pagamento è quello della visibilità offerta. Opinione “imprenditoriale” che ha sempre giocato sul grande numero di richieste per scrivere sull’HuffPost (che recentemente ha ingaggiato Biz Stone). Sarà interessante scoprire come proseguirà la vicenda, vi terremo aggiornati.

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