Twitter vs Instagram: filtri alle foto in arrivo

Twitter lancia la sfida frontale a Instagram e apre alla possibilità di apporre filtri fotografici (in “post-produzione”) alle immagini da caricare sul popolare social network dei 140 caratteri. La voce è rimbalzata grazie all’indiscrezione di Nick Bilton del New York Times che ha riportato questo rumor. In realtà non sarebbe una mossa per fronteggiare Instagram (e dunque Facebook, che ne detiene la proprietà) quanto un modo sì per offrire un’alternativa, ma soprattutto per trattenere il più possibile utenti sulla piattaforma, offrendo servizi proprietari che aumenteranno così il tempo speso su Twitter, senza doversi “allontanare” per sfruttare elementi aggiuntivi. E dato che la parte fotografica è sempre più importante (solo recentemente Twitter ha aperto anche al caricamento diretto di immagini), la sezione filtri potrebbe essere una preziosa arma in più.

Twitter ha aggiornato la propria interfaccia lo scorso settembre. Ora è diventata sempre più simile a Facebook, per quanto riguarda la pagina utente personale, sì insomma la tanto amata/odiata Timeline alias Diario. Il sito principe del microblogging ha aperto a un nuovo look che apporta un restyling piuttosto evidente sia nella versione web sia soprattutto in quella mobile. Cosa cambia? Dall’aspetto tutto-testuale di tempo fa si apre a immagini più in evidenza con una grande foto nell’header ossia nella porzione in alto (che apparirà anche sopra i tweet), maggiore attenzione e spazio alle gallerie di foto caricate e una più semplice fruizione delle stesse, soprattutto se si utilizzano le applicazioni ufficiali per iOS (iPhone e iPad) e Android. D’altra parte ormai il traffico mobile ha ampiamente superato quello web su Twitter, dunque il social network si sta rivolgendo principalmente in questa direzione.
 
Intanto è dello scorso agosto la notizia che Apple sembra pronta a investire qualche centinaio di milioni di dollari sul social network Twitter: la voce è stata riportata dal celebre New York Times. Secondo quanto riporta l’attendibile quotidiano americano, la società di Cupertino ha deciso di investire parte del proprio patrimonio sul portale dedicato al microblogging, che così potrebbe sfruttare i fondi stanziati dai californiani per accrescere il proprio valore e sfondare la barriera dei 10 miliari di dollari. Attualmente ne vale poco meno di 9 e dalla sua ha il favore delle celebrità, che ormai l’hanno adottato in pieno. Se Facebook è il social network del popolo, Twitter è quello delle celebrità. Questo non significa che i VIP non usino la creatura di Mark Zuckerberg o che la gente comune non cinguetti a 140 caratteri, tutt’altro. Semplicemente, Twitter sta diventando la voce ufficiale delle star di qualsiasi settore, dallo sport alla musica, dal mondo della televisione a quello del cinema, passando per giornalisti, scrittori e politici. I tweet arrivano direttamente dalla persona oppure dallo staff che ne sta dietro e così ormai valgono come veri e propri comunicati stampa.
 
Ci sono celebrità che sono addirittura pagate per cinguettii “sponsorizzati” in cui citano prodotti, basti pensare ai programmi dietetici di Kim Kardashian. In più Twitter può dare voce al popolo in rivolta, come capitato in Iran, Siria, Egitto o Afganistan durante la guerra. Insomma, questi sono i motivi per cui Apple è decisa a investire centinaia di milioni di dollari nel social network secondo solo a Facebook. D’altra parte il patrimonio di Cupertino è immenso, il più grande di qualsiasi altra società al mondo, centinaia di milioni di dollari sono quasi briciole. Sarà la giusta propulsione per far crescere Twitter che potrà così verosimilmente passare i 10 miliardi di dollari di valore, tenendosi ben distante dalla Borsa che ha già fatto perdere molto ai rivali di Facebook (oltre che a Groupon e a Zynga, si teme la bolla finanziaria). Quali accordi pratici porterebbe l’accordo? Non è difficile immaginare qualche novità collaterale, magari a livello dei dispositivi, anche se per la verità con l’aggiornamento di iOS, Twitter è stato già profondamente integrato.

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