Achille Judica Cordiglia è morto: addio al bandito dello spazio

Addio Achille Judica Cordiglia, è stato un onore e un piacere averti potuto conoscere, intervistare e incontrare più volte: una persona brillante, gentile e molto dolce, qualcosa di così raro ultimamente. La notizia della tua scomparsa (avvenuta all’Ospedale Le Molinette di Torino) mi ha lasciato senza parole. Ti avevo conosciuto in occasione del quarantennale dello sbarco sulla Luna, mi avevi accolto nella tua casa di Ciriè raccontando dell’epopea delle prime missioni spaziali e di tutte quelle storie non dette o, comunque, non così chiare. Mi avevi detto: vienimi a trovare ancora se hai voglia e porta pure chi vuoi.

Ero tornato l’anno seguente con una telecamera e, quasi per caso, abbiamo iniziato a realizzare un’altra intervista, questa volta in video, con il risultato che trovate qui sopra e sotto e che invito tutti a visualizzare per scoprire una storia e un’epoca che sono finite un po’ nell’ombra. Negli anni ho intervistato e conosciuto anche il fratello Giovanni Battista e il nipote Max, tutti parte di una famiglia geniale e sorprendente. Ti avevo incontrato altre volte, Achille, e ogni volta mi parlavi con molto affetto.

Quando parlavo con Achille potevo percepire un entusiasmo, un’energia e un’intelligenza così fresca che è sorprendente trovare in una persona di 80 anni. Non ti dimenticherò mai e racconterò la vostra storia a tutti, a cominciare da ora. Qui sopra e nelle altre clip potete visualizzare l’intervista che abbiamo effettuato nel 2010: è divisa in parti perché all’epoca non era ancora possibile caricare su Youtube video particolarmente lunghi.

L’invito è quello di ascoltare e visualizzare, esprimere anche la propria opinione su un argomento molto delicato e molto controverso come la possibilità che ci siano stati dei cosmonauti perduti prima di Yuri Gagarin, con la gentilezza e il tatto che questa occasione richiedono. Si possono avere opinioni nell’uno e nell’altro senso e non esistono prove definitive sul fatto che tutto ciò sia inequivocabilmente corrispondente a ciò che è accaduto o no.

Ad ogni modo è una storia da ascoltare e ricordare, anche per rivivere l’entusiasmo e l’energia di Achille Judica Cordiglia e l’emozione di quegli anni così densi e veloci nel segno del progresso tecnologico.

Buon viaggio Achille, non ti dimenticherò.

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