Netflix, streaming di qualità anche con ADSL lente

Netflix ha annunciato una nuova tecnologia dedicata allo streaming on demand di qualità. Denominata Per Title Encode Optimization, questa tecnologia cambia notevolmente il modo di codificare i contenuti che, invece di essere trattati globalmente, verranno ottimizzati singolarmente. Si tratta di una novità rivoluzionaria che permetterà di risparmiare banda e migliorare la qualità, anche con ADSL lente. Andiamo a scoprire più in dettaglio di cosa si tratta e come funziona.

La popolare piattaforma di streaming Netflix ha deciso di rivoluzionare il mondo dello streaming on demand con una soluzione apposita, frutto di anni di lavoro. Rispetto al passato, il nuovo sistema di codifica è rivoluzionario, dal momento che viene cucito su misura, in base ai singoli contenuti.

Nel momento in cui scriviamo, Netflix utilizza una serie di profili prestabiliti, identici per qualsiasi tipologia di contenuto. Si tratta dell’encoding video in H.264/AVC ed ogni singola risoluzione ha un determinato bitrate ottimale, in modo tale da offrire il miglior bilanciamento tra banda occupata e video.

Questo sistema, tuttavia, non è in grado di assicurare il massimo della qualità anche con contenuti Full HD. Per quest’ultimi, il bitrate è pari a 5800 kbps, ma non è sufficiente ad eliminare fenomeni come il macro-blocking o altri artefatti. Non solo, aumentando il bitrate per alcune tipologie di contenuti, non è detto che vi sia un aumento della qualità video.

Di fronte a tutto ciò, Netflix è andata ancor più a fondo della situazione scoprendo che contenuti come i cartoni animati non contengono molte informazioni a video. Ciò è principalmente dovuto ai colori piatti e l’assenza di dettagli. Proprio per questo motivo, non è detto che un bitrate a 5800kps possa portare notevoli benefici nello streaming. Quindi, è possibile ottenere ottimi risultati anche con bitrate inferiori.

Netflix e il Per-Title Encode Optimization

Netflix su Smart TV

A questo punto, Netflix ha voluto creare un differente encoding dei contenuti, non più basato su un rapporto tra bitrate e risoluzione, bensì cucito su misura per ogni singolo contenuto. Ad esempio, i cartoni animati non possono essere paragonati a film d’azione, dal momento che quest’ultimi contengono più dettagli e maggiore dinamicità.

Quando i film sono dotati di rapidi cambi di scena, oggetti in movimento e maggiori dettagli, è necessario garantire un livello di bitrate superiore a quello tradizionale. Quindi, per offrire un livello qualitativo elevato per il Full HD, in caso di film “movimentati”, potrebbe essere necessario andar oltre i 5800 kbps, fino a raggiungere quota 7500 kbps.

Il nuovo sistema di encoding Per-Title di Netflix applica questi concetti in base al titolo. Così facendo, viene garantita una maggiore flessibilità e permette di ridurre o aumentare, in base alla tipologia di contenuto, il consumo della banda.

Nelle linee guida di Netflix, i bitrate da abbinare a ciascuna risoluzione saranno limitati, con incrementi di circa il 5%, in modo tale da creare una transizione non troppo repentina.

Per offrire una miglior comprensione di questa importante novità, Netflix ha illustrato tutto ciò tramite alcuni esempi concreti, a partire dal titolo di animazione BoJack Horseman.

BoJack Horseman

Nell’immagine di sinistra è possibile vedere il sistema tradizionale di encoding, con bitrate pari a 1750 kbps. Nell’immagine di destra, invece, viene utilizzato il nuovo sistema di encoding a 1540 kbps. Come è possibile vedere, la differenza in termini qualitativi è evidente, visto che l’immagine realizzata con il nuovo encoding è più nitida, dettagliata e permette di risparmiare banda.

Netflix: contenuti ottimizzati anche per il mondo mobile

Netflix e Pop corn

Un’altra importante novità riguarda l’introduzione di profili ottimizzati per dispositivi mobili. Netflix ha creato questi profili per garantire la migliore qualità possibile per dispositivi con risoluzione limitata a 480p e 720p.

L’aggiornamento del catalogo di Netflix sarà progressivo, con una procedura trasparente. Ovviamente, l’analisi dei contenuti verrà realizzata con sistemi automatizzati, creati dai ricercatori presso la University of Southern California e la University of Nantes e la UT Austin.

Impostazioni privacy