Whatsapp non è sicuro: uno script spia l’attività sui contatti

Whatsapp non è sicuro. Scoperto un’inquietante scenario che consente con un veloce exploit di poter tracciare lo stato dei contatti conoscendo, così, abitudini assai personali sulle persone che abbiamo nella nostra rubrica. Sarà ad esempio molto semplice risalire all’ultimo momento in cui queste persone sono state viste online. Qualcosa di poco conto? Niente affatto.

Perché con appena quattro righe di codice si potranno tracciare le loro routine e scoprire, ad esempio, quando si va a dormire e molte altre abitudini in più. La scoperta arriva da un esperto di sicurezza come Rob Heaton, che ha denunciato e raccontato tutto online. Scopriamone di più.

Ci sono molte persone che utilizzano WhatsApp per effettuare un vero e proprio stalking di altri contatti osservando continuamente quando si è online (dunque quando si è dentro l’applicazione, però magari impegnati in altre conversazioni) oppure quando si è visti online l’ultima volta o quando ci si sveglia. Ebbene, con un semplice exploit si può ottenere molto di più.

L’exploit su Whatsapp

Whatsapp exploit

L’esperto di sicurezza di software Rob Heaton ha spiegato che la vulnerabilità in WhatsApp permette proprio di spiare l’attività dei contatti non tanto leggendo quello che scrivono oppure visualizzando foto o video che condividono, ma concentrandosi sulle loro abitudini.

Il tutto è possibile compilando semplicemente un’estensione per il browser web Chrome con quattro righe di codice javascript. Da quel momento, saranno salvati tutti i momenti in cui il contatto entra online dato che ogni 10 secondi si lancia un’occhiata e si prende nota. Così facendo, si può osservare facilmente la routine.

Come proteggersi e conseguenze

Un modo per proteggersi è quello di andare su Impostazioni e nascondere Ultimo accesso, ma con questa scelta di privacy non si vedranno nemmeno gli ultimi accessi degli altri contatti. Questione di scelte. Tornando alla vulnerabilità, quali sono le conseguenze? C’è da sperare che gli sviluppatori di WhatsApp la blocchino in qualche modo, d’altra parte era stata già scoperta per Facebook Messenger l’anno scorso.

Impostazioni privacy