FoxConn: suicidi e maltrattamenti nella fabbrica di componenti per iPhone

L’azienda cinese FoxConn che rifornisce abitualmente di componenti Apple è al centro di un caso politico che potrebbe sfociare in un’indagine a livello internazionale. I dipendenti protestano vivacemente e in modo ufficiale, lamentano condizioni estreme e purtroppo si segnalano suicidi e un video di presunti maltrattamenti (sotto)
 
Non è la prima volta che le aziende manifatturiere cinesi sono al centro di polemiche dopo i vari suicidi di dipendenti portati all’esasperazione dagli alti vertici. Nel caso della Foxconn sono già otto i morti e 30 i tentativi. E intanto appare un video di tortura.

FoxConn è l’azienda che ha fornito in passato i componenti e assemblato gli ultimi dispositivi per Apple come ad esempio anche l’ultimo iPad oppure il prossimo iPhone 4G o HD, insomma lo smartphone di quarta generazione. Otto suicidi e 30 tentativi sventati all’ultimo, l’ultimo morto sarebbe un 21enne che si è gettato dal settimo piano dei dormitori dei dipendenti, che vivono e lavorano come in un campo di tortura.
 
La dinamica è la stessa, drammatica e inconcepibile, dei casi precedenti e in cina si pensa addirittura che l’azienda sia posseduta da entità maligne: in tal senso è stato convocato un monaco buddista dello Wutai sceso dalla montagna per una sorta di esorcismo. Fatto sta che rimane la lista degli scomparsi iniziata un anno fa con l’ingegnere Sun Danyong accusato di furto fino al 21enne. Apple è anche coinvolta nel caso Wintek, azienda che fornisce componenti e che è stata indagata per l’esposto di 44 persone che hanno dovuto lavorare a stretto contatto con il pericoloso agente chimico n-exhane per lucidare gli schermi.

Impostazioni privacy