LTE 4G creerà problemi al Digitale Terrestre

Sembravano finiti i problemi per il digitale terrestre, invece è arrivato il suo nuovo nemico: si chiama LTE 4G ed è proprio il network di connettività veloce di ultima generazione. Come denunciato da Mario Frullone della Fondazione Ugo Bordoni a Radio 24 saranno circa 700.000 le abitazioni coinvolte, che richiederanno l’intervento dell’antennista. Il problema sta nelle frequenze da 800MHz in cui il 4G agisce, che è troppo vicino ad alcuni canali TV che potranno essere disturbati da gennaio 2013 in poi. Sarà il 4G di Wind più che di Tim e Vodafone, ma non quello di Tre Italia che non agirà su queste frequenze. L’unica alternativa è quella di chiamare un’antennista che dovrà sistemare l’impianto.

Il Digitale Terrestre è già pronto all’evoluzione che lo porterà a gestire l’Ultra Definizione ossia il 4k HD e anche i contenuti 3D, dall’attuale standard DVB-T si passerà al DVB-T2 dal 2015 e in modo definitivo. Questa promessa sottintende due particolari, il primo è che attualmente nemmeno tutte le regioni sono passate al digitale e dunque ci si deve dare una mossa, la seconda è che però, allo stesso tempo, il passaggio dal primo al secondo standard non solo non sarà obbligatorio (potranno coesistere), ma eventualmente sarà anche meno traumatico dello switch dall’analogico, dato che interessa l’utente e non l’infrastruttura. Vero, ma il passaggio al DVB-T2 comporterà l’acquisto di un nuovo decoder oppure di un nuovo TV con decoder integrato.
 
Il passaggio dal segnale analogico al digitale ha causato e causa tutt’ora problemi e malfunzionamenti. Sono tantissimi gli utenti niente affatto soddisfatti dallo switch, sia per via della scarsità del segnale in determinate zone sia per via delle spese che ha comportato. Inoltre molti decoder, soprattutto quelli più semplici, presentano una qualità non così alta e “muoiono” dopo pochi mesi dall’acquisto. Fra 3 anni potremmo assistere a un nuovo “passaggio”. In realtà in nuovi decoder e le nuove TV con decoder DVB-T2 si vedranno anche prima, forse dal prossimo anno, ma dal 2015 si abbandonerà definitivamente la produzione di dispositivi con il primo standard, DVB-T.
 
Questo significa, però, che entrambi gli standard potranno coesistere, quindi non dovrete buttare decoder e TV perché saranno ancor perfettamente utilizzabili. L’unico limite sarà quello delle tecnologie offerte dal nuovo standard, che potrebbero (anzi, dovrebbero) includere l’Ultra Definizione (4k HD) ormai sempre più in crescita e soprattutto il 3D. Tecnicamente le infrastrutture non dovrebbero patire molto il passaggio, dunque, che sarà prettamente a carico dell’utente. Ma perché lo switch è così necessario, ragioni di upgrade tecnologico a parte?
 
Problemi di banda: attualmente sono tantissimi i dispositivi che si agganciano alle frequenze per sfruttare servizi, navigazione e trasferimento di dati, parliamo di smartphone, cellulari, tablet, computer con chiavette, ecc… Aggiungendo anche la prossima connettività 4G LTE che si attuerà non appena saranno liberate le frequenze promesse (e già vendute) dal Governo, si ottiene un gran traffico che toglierebbe spazio alla TV. Per questo motivo servono sempre più canali su una banda sempre più stretta. E con il nuovo standard DVB-T2 si potranno avere fino a 6 canali in alta definizione su uno stesso multiplex (pacchetto) contro i due attuali.

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