Google chiude le porte in Cina

Google.cn potrebbe aver i giorni contati, il più grande e potente motore di ricerca al mondo non ne può più delle continue censure e limitazioni imposte dal governo di Pechino e si sente violato dall’attacco informatico subito (insieme a altre società) a metà dicembre sugli account Gmail sensibili, di attivisti.
 
Ormai Google è considerato alla stregua di una nazione, con un deciso e approfondito intervento sul blog ufficiale si parla delle future strategie in Cina che potrebbero essere… senza futuro. Google potrebbe abbandonare il mercato cinese (dove per altro non ha mai sfondato) abbandonando milioni di utenti.

Ne ha parlato anche il segretario di Stato americano Hillary Clinton che dalle Hawaii si è ovviamente schierata a fianco del gigante del web in attesa di risposte da parte del governo cinese. La volontà di Google è quella di togliere tutti i pesanti filtri di censura alle ricerche online che penalizzano la qualità e la libertà di ambo le parti.
 
Ma ci sono poche speranze, Google in Cina è schiacciata dalla predominanza del rivale locale Baidu che agguanta una fetta di mercato superiore al 70% e potrebbe davvero chiudere non solo il sito google.cn (e tutti i servizi legati) aperto per altro solo nel 2006 ma anche gli uffici a Pechino.

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