Apple copia l’orologio delle Ferrovie Svizzere e versa 17 milioni

Questa volta è Apple che copia e non lo nasconde: l’icona dell’orologio di iOS 6.0 è infatti un vero e proprio plagio dell’indicatore degli orari delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) e per questo motivo Cupertino ha versato una somma di 17 milioni di euro. Di multa? Di licenza, in realtà, anche se trattasi di un accordo per raffreddare la polemica e per accontentare gli elvetici che subito si erano accorti della scopiazzatura chiedendo i danni oppure proponendo la rimozione del logo. Apple ha fatto due conti: meglio versare i 20 milioni di franchi che ammettere le proprie colpe e subire un contraccolpo d’immagine ben più pesante.

L’orologio delle Ferrovie Federali Svizzere è stato disegnato e progettato dall’ingegnere Hans Hilfiker nel 1944 ed è caratterizzato dalla predominanza di nero e bianco spezzato però dalla vivacità del rosso della lancetta dei secondi, che riprende la forma e il colore della paletta dei ferrovieri. L’orologio apparso su iPad, iPhone e iPod Touch con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo (iOS 6.0) è quasi del tutto identico: stessa lancetta rossa dei secondi, stessi tratti neri per i minuti, cambia solo lo spessore della lancetta delle ore. Le FFS avevano subito lanciato l’accusa di copia.
 
Da qui la proposta, molto semplice: o si trova un accordo per coprire i danni per plagio oppure Apple rimuova l’icona incriminata. Cupertino ha optato per la prima ipotesi, mascherando il tutto come una licenza per l’utilizzo del design dell’icona. Il comunicato stampa FFS è infatti molto mite: “FFS e Apple hanno trovato accordo per l’uso in licenza dell’orologio ferroviario su dispositivi come iPhone e iPad“. Ma non si fa accenno alle somme: nessun problema, ci pensa il quotidiano elvetico Tages Anzeiger a spifferarlo: 20 milioni di franchi svizzeri, ossia circa 17 milioni di euro.
 
Apple non avrebbe avuto scampo: il logo dell’orologio era infatti regolarmente depositato sin dal 2002, anche se era ben dal 1944 che appariva in tutte le stazioni dei nostri vicini di casa. Ma in fondo 17 milioni di euro sono bazzecole per Cupertino: è stato molto più semplice versare questa somma che ammettere la copia spudorata e cambiare look in corsa. In un periodo in cui i californiani denunciano società rivali per plagio a destra e a manca, una “vittoria” si staglia netta e decisa. Seconda solo a quella di Nokia del 2011.

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