La Prima foto della Storia

Sarà anche anacronistico ma è bello ogni tanto capovolgere i fili conduttori e così se qui su Tecnocino parliamo di antprime, rumors e quant’altro sul futuro, perchè non dedicarsi un attimo al passato, all’anno zero di determinati ambiti che ora si sono evoluti in maniera incredibile? Ad esempio, qual è la prima foto della storia?

Non esistevano ancora i megapixel, PC erano al massimo le iniziali di un nome e cognome e la parola digitale si associava alle dita. L’immagine che vedete sopra è la prima fotografia della storia, è stata “scattata” (anche se il termine in questo caso è improprio) addirittura nel 1826, quindi quasi 70 anni prima del primo video, datato 19 marzo 1895, intitolato L’uscita dalle officine Lumière (La sortie des usines Lumière) prodotto dai fratelli omonini, eccolo qui sotto

Tornando alla prima foto, il papà è nuovamente francese, si tratta dello scienziato Joseph Nicéphore Niépce che ha immortalato ciò che si poteva ammirare dalla sua finestra della casa in campagna di famiglia a Saint-Loup-de-Varennes. Il titolo della fotografia è infatti e mostra alcuni tetti e un paesaggio un po’ sfocato.
Ma come è riuscito Giuseppe a ottenere una fotografia? Con un sistema che era già noto da molto tempo ovvero quello della camera oscura
camera oscura
La Camera Obscura è un procedimento che ha fatto la fortuna di artisti come il Canaletto che dovevano ritrarre paesaggi complessi in particolari e prospettiva: in una stanza (da qui “camera” rimasto a indicare la macchina fotografica) o una scatola con solo un piccolo foro stenopeico. Quanto il foro è più piccolo quanto l’immagine che sarà proiettata sul lato opposto (o verso il basso con uno specchio), capovolta, sarà più nitida e definita. Non ci saranno problemi di fuoco, tutti gli elementi saranno perfettamente a fuoco visto che il foro stenopeico si comporta come un obiettivo senza lunghezza focale specifica.
Nicéphore Niépce ha così potuto fissare il paesaggio su un supporto di peltro una lastra di 20 × 25 cm con uno strato di bitume di Giudea dopo 8 ore di esposizione. Si può evincere questo ampio lasso di tempo dall’illuminazione a destra e a sinistra dei particolari.
Joseph ha poi chiamato il risultato Eliografia e l’ha proposta alla Royal Society in UK senza successo, l’immagine è poi andata al botanista Francis Bauer. Esibita un ultima volta nel 1898 è stata dimenticata fino al 1952, grazie a Helmut Gernsheim che l’ha comprata.

Impostazioni privacy