La missione Apollo 11 portò l’uomo sulla Luna oltre 40 anni fa con un computer – o meglio dire una serie di computer – dalla potenza oggi quasi ridicola. Si dice spesso che questi dispositivi erano meno performanti degli attuali orologi digitali da polso e non è poi così lontano dalla verità. Ma d’altra parte non si deve dimenticare che verso la fine degli anni ’60 i computer erano macchinari abnormi, complessi e spesso portati a malfunzionamenti. Nonostante questo, tutte le missioni Apollo (tranne la prima, finita tragicamente con un incendio, a Terra) sono andate a buon fine. E vengono i brividi a pensare che questi computer abbiano guidato tre uomini a bordo di una navicella per oltre 350.000 km dalla Terra alla Luna, facendoli allunare con successo, recuperandoli e riportandoli sani e salvi sul pianeta. Come erano questi computer, che sono stati fondamentali per raggiungere le innovazioni attuali?
Scott affermò: “Pensate a una palla da baseball e a una da basket distante 4.2 metri, la prima era la Luna, la seconda la Terra: il corridoio che dovevamo infilare era sottile quanto un foglio A4“. Alcuni astronauti avrebbero preferito i comandi manuali totali, ma l’AGC diede ragione agli ingegneri. IBM rivestì un ruolo importante durante la missione con 3500 impiegati dedicati. Il Goddard Space Flight Center utilizzava IBM System/360 Model 75 per le comunicazioni da Terra e le strumentazioni della società americana erano impiegate per il lancio dell’abnorme razzo Saturn. Il computer IBM System/360 Model 75 fu utilizzato anche al Manned Spacecraft Center a Houston in Texas da Neil Armstrong e Buzz Aldrin per calcolare quanta energia servisse per decollare dalla Luna e agganciarsi con un rendez-vous alla navetta comandata da Michael Collins orbitante intorno al satellite. I parametri fisici degli astronauti erano costantemente monitorati da sensori biometrici. Il software da 6MB impiegato era (allora) il più complesso mai scritto. Dunque, sì, l’orologio digitale che portiamo al polso ma anche la penna USB sulla scrivania sono più potenti e evoluti dei computer che oltre 40 anni fa hanno portato gli uomini a camminare sulla Luna.




