Aruba: l’incendio alla server farm spiegato dalla società

La server farm di Aruba è stata colpità venerdì da un incendio che ha mandato in tilt mezza blogosfera italiana e diversi portali di primo piano. Un danno notevole, che però non ha compromesso i dati conservati: l’incendio ha colpito le batterie UPS bloccando di fatto tutti i servizi erogati dal provider, mandando su tutte le furie migliaia di utenti del web. Aruba si è immediatamente esposta comunicando attraverso i propri canali (come su Twtter) tutti gli aggiornamenti e, ovviamente, scusandosi. Ma leggiamo il “racconto” dell’incidente come comunicato dalla stessa Aruba.

Il principio di incendio che ha colpito la server farm di Aruba ad Arezzo e che ha causato il blocco dei servizi del provider (hosting, email, ecc…) ha mandato in down da record una vasta fetta del web italiano. La causa scatenante è stata un corto circuito avvenuto alle 4 e mezza di mattina negli armadi batterie a servizio dei sistemi UPS.
 
Il sistema anti-incendio è scattato in automatico, il fumo causato dalla plastica bruciata ha invaso i locali ed è stata preventivamente tolta l’energia all’intera server farm mandando, di fatto, in blocco tutti i siti e portali ospitati. Così facendo si sono preservati tutti i dati.
 
Due ore dopo è stato possibile accedere ai locali. Alle 10.30 è tornata operativa la prima sala, alle 12 la seconda e alle 15.30 la terza e ultima. Sono state sostituite tutte le 1200 batterie e per ovviare all’intasamento della linea di assistenza si sono utilizzati i servizi sociali come Twitter e Facebook.

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