Anonymous scatena la #primaguerradigitale per la chiusura di Megaupload

Su Internet sta girando il video che potete visualizzare qui sopra, sarebbe la risposta ufficiale del gruppo degli Anonymous alla vicenda Megaupload. Usiamo il condizionale perché attraverso i canali ufficiali – sociali e blog – del gruppo non è apparsa alcuna prova a conforto della bontà del clip. Tuttavia, lo stile sembra proprio quello degli altri video-messaggi degli Anonymous. Il pretesto del filmato è quello di confermare (se ancora ce n’era bisogno) che dietro alla chiusura di MegaUpload non ci sono loro e che anzi da oggi scatterà una vera e propria guerra online – #primaguerradigitale su Twitter – contro la censura che sembra caratterizzare il futuro del governo americano. E anche Twitter segue a ruota.

Vi abbiamo già abbondantemente parlato della vicenda Megaupload: questa notte è stato chiuso dall’FBI, il fondatore è stato arrestato e da quel momento si è scatenata la guerra digitale. Gli Anonymous hanno iniziato a bersagliare una vasta gamma di enti governativi come rivalsa e per dimostrare la potenza dei loro mezzi e delle loro capacità. Questa mattina è apparso un presunto nuovo sito per Megaupload e nel frattempo vi abbiamo anche spiegato che cosa siano le sigle SOPA e PIPA che hanno scatenato la scintilla.
 
Nel frattempo è uscito il filmato di cui sopra. Che cosa dice? L’inizio è da chiamata alle armi (anche se questo modo di dire viene in seguito rigettato): “Questo è un richiamo d’allerta urgente per tutti gli americani, il giorno che tutti temevamo è purtroppo arrivato, gli USA stanno censurano la rete“. La voce rassicura che non rimarranno seduti a osservare mentre i diritti vengono calpestati. Il senso del messaggio è quello di “aprire gli occhi” e di informare l’utenza sulla libertà sempre più limitata e castrata e sul crescente numero di restrizioni presenti, come il blocco degli ISP, il blocco dei DNS e la censura dei motori di ricerca. Viene affermato che l’attacco di questa notte è dimostrativo e sarà sempre più grande e esteso, a livello universale. E il primo passo, secondo gli Anonymous, è quello della condivisione dell’allarme attraverso qualsiasi mezzo dai social network agli IM alle email o community. Infine il monito: “Dovevate aspettarvi la nostra reazione“.
 
Intanto anche su Twitter l’argomento Megaupload è caldissimo, sale sempre di più la circolazione dell’hashtag ufficiale usato da Anonymous (e ripreso dal video qui sopra) ossia #OpMegaupload mentre da noi in Italia sta prendendo terreno l’hashtag #primaguerradigitale sottolineando appunto la metafora bellica della vicenda. Sarà un weekend di fuoco per la rete.
 
Aggiornamento ore 15.55: il fondatore di Megaupload Kim Dotcom (a.k.a. Kim Schmitz) è apparso in tribunale per un processo lampo in compagnia di Bram van der Kolk, Finn Batato e Mathias Ortman al North Shore District Court. E’ stato catturato da un vero e proprio raid della polizia in Nuova Zelanda, con 70 agenti all’assalto delle proprietà intorno a Auckland.

 
Aggiornamento ore 16: intanto il Leader della Maggioranza in Senato, Harry Reid, ha deciso di posporre il voto sulla controversa proposta di legge PIPA che originariamente era stata programmata per martedì prossimo.

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