Twitter e le richieste della Cgil al governo: i tweet come voce ufficiale

Anche la politica si sposta su Twitter, con le richieste che il sindacato della Cgil e la leader Susanna Camusso hanno rivolto al premier Monti con i celebri tweet. Ormai il social network è diventato lo specchio dei commenti ufficiali di personaggi famosi come cantanti, attori, sportivi e dunque politici, quasi come se i cinguettii da 140 caratteri valessero come piccoli comunicati stampa. D’altra parte grazie alla formula degli utenti verificati, è sempre più importante e preponderante questa sfaccettatura (e valenza) di Twitter, che Facebook raramente ha saputo sfruttare. Tuttavia il modo di comunicare non è spesso in linea con lo spirito del social network.

La politica si fa social e così se fino a qualche mese fa si andava di comunicati stampa e di risposte davanti ai microfoni di radio o TV, ora gli esponenti dei vari partiti o, come in questo caso, dei sindacati, sfruttano il social network e i canali istituzionali e riconosciuti per comunicare. Comunicare non solo verso i propri followers ma più in generale verso la rete intera visto che poi i tweet sono ripresi da organi di stampa come fonte inconfutabile.
 
E così se la Ggil ha pubblicato tweet con una sorta di elenco per punti delle richieste da avanzare al leader del governo – come ad esempio “Monti non convochi i sindacati separatamente. Gli incontri separati in stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo” – il numero uno del sindacato, Susanna Camusso non ha ancora inaugurato il 2012 con il primo cinguettio. Ma d’altra parte ha preferito optare per la voce dell’organizzazione che rappresenta.
 
Passando a un’analisi prettamente “tecnica”, si è scelto di dividere i punti per cinguettii o meglio dire per gruppi di tweet visto che non si è riuscito a condensare tutto in singoli messaggi. Il risultato è un elenco di priorità divisi per argomenti generali, che da circa un’ora sta continuando a produrre tweet uno dopo l’altro a distanza di circa 5 minuti l’uno dall’altro. Il contenuto (sul quale, ovviamente, non ci soffermiamo, rimandandovi al nostro portale dedicato Politica24) rischia di diventare così non pienamente apprezzabile perché frammentato, una corsa a sintetizzare un discorso molto ampio.
 
Può essere però considerato un esperimento e infatti se i primi messaggi sono troppo sbrigativi – ad esempio “Produttività sistema: trasporto merci, Tpl, logistica, energia, porti, banda larga, ricerca e università. Senza investimenti non si cresce” – verso gli ultimi si è trovata la giusta misura, optando per un singolo punto da sviluppare: “Pensioni: riaprire discussione e correggere provvedimenti per chi perderà il lavoro e per chi sta maturando i 40 anni“. Una soluzione interessante Twitter, che però deve essere sfruttata in modo idoneo rispettandone la forma, così da raggiungere le masse senza rischiare di cadere nel pericolo del lo-uso-perché-ora-è-di-moda che ha colpito un numero esagerato di personaggi pubblici, non per ultimo Ruper Murdoch.

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