Wifi libero sì, ma registrando numero di cellulare, la proposta di Maroni

 
Roberto Maroni interviene nella discussione sul Wifi libero ossia sull’eliminazione di tutta quella serie di freni che finora hanno bloccato la diffusione di reti pubbliche o private gratuite che aiutassero cittadini e turisti a fruire del web e dei suoi servizi in mobilità.
 
La sua posizione è di mezza apertura: perché da un lato c’è l’intenzione di accettare le richieste di milioni di utenti e della fazione bipartisan che ha proposto l’abrogazione del decreto Pisanu. Ma dall’altra si fa un passo – anzi, due – indietro, chiedendo la registrazione del numero di cellulare

In sostanza Maroni propone questo compromesso: via libera alle reti pubbliche e private senza fili per connettersi liberamente e senza troppe difficoltà burocratiche a patto di registrare il proprio numero di cellulare come identificazione.
 
In tal modo si riceverà probabilmente un codice da immettere poi nel browser per accedere alla rete e così, eventualmente, riuscire a risalire a un particolare utente colpevole di qualche misfatto o semplicemente per indagini. Sui piatti della bilancia da un lato pesa la privacy richiesta dagli utenti e dall’altra la sicurezza richiesta dalle autorità.
 
Ora la palla passa ai sostenitori del Wifi Libero e al ministro Brunetta che dovranno cercare di lavorare su questo compromesso che renderebbe il decreto Pisanu solo leggermente ammorbidito ma ancora in parte attivo. Tuttavia i tempi non saranno brevi, vi terremo aggiornati.

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