Se stamattina avevamo parlato del fenomeno coreano dei portable media player, poco famosi qui da noi, celeberrimi in patria, potrebbe valere lo stesso discorso per gli electronic dictionary ossia i dizionari elettronici che in Oriente riscontrano un grande successo e sono spesso incorporati direttamente nei cellulari e smartphone.
Prendiamo ad esempio Digicube UDIC, una stazione multimediale mascherata da notebook, che si spaccia per traduttore simultaneo, ma che in realtà offre molto di più. Infatti UDIC ha una memoria che definire massiccia è un eufemismo: da 30 a 60 GB per poter archiviare fino a 50 dizionari completi con tanto di strumenti come text to speech cioè lettura di ciò che si scrive e i-Trans per una traduzione vocale istantanea degli scritti. Il tutto sullo schermo touchscreen da 4.3 pollici che sta sopra la tastiera QWERTY, con speaker potenti e sistema operativo niente male, mosso da un processore Alchemy AU 1250 e da una DVE (Dynamic Video Engine). Prezzo e uscita da comunicare
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