Un esperimento pubblicato recentemente dalla rivista Nature Nanotechnology e svolto da Michele Giugliano (ricercatore che lavora a Anversa) e da Laura Ballerini e Maurizio Prato dell’Università di Trieste presso il centro Brain ha messo le ali all’universo delle potenzialità. Destinazione? Stazione di interscambio “Nanotecnologie – Cervello“.
I ricercatori hanno aumentato l’eccitabilità neurale collegando le cellulare nervose a particolari nanotubi di carbonio, che dispongono di un’ottima conduzione elettrica. Questo link forma giunzioni strette come quelle che si trovano tra cellule e membrane dei neuroni. Tradotto: scorciatoie vere e proprie, create artificialmente, che aumentano la velocità del segnale nervoso. Applicazioni solo fantascientifiche per creare supercervelli? Più che altro si potranno bypassare traumi e lesioni con ponti neurali. Pensate ad esempio a un ictus: può provocare lesioni che tranciano e complicano il passaggio delle informazioni e i collegamenti tra le cellule, rendendo parzialmente o totalmente invalido il paziente. Con questa tecnologia si potrebbe alleggerire il problema, se non risolverlo una volta perfezionata la tecnologia.
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