iHitler è stata rifiutata da Apple: la nuova applicazione confezionata da Luigi Marino ha trovato immediatamente un muro davanti. Dopo aver fatto parlare mezzo mondo della discussa iMussolini, lo sviluppatore napoletano aveva presentato iSilvio (dedicato a Berlusconi) e iGandhi. Poi ci ha provato con Hitler.
Ma si è spinto un po’ oltre e così è stato bocciato. Sul suo blog ufficiale ospiega “
Era solo una provocazione per dimostrare che Apple si piega alle proteste degli utenti“. Il termine provocazione va a braccetto con la parabola della volpe e l’uva, il gioco dello
sviluppatore si sta ormai lentamente rompendo, ma finché c’è latte la mungitura proseguirà senza soluzione di continuità.
Non mi convince affatto la spiegazione che Marino, al contrario ormai è chiara la sua filosofia.
Quando ha presentato iMussolini ha ricevuto tanti epiteti, alcuni lo insultavano mentre altri lo lodavano. Da un lato c’era chi, come i parenti delle vittime dello sterminio nazista, trovavano un affronto questa applicazione rilasciata proprio nei giorni intorno al 27 gennaio; dall’altro c’era chi affermava che Marino era stato molto coraggioso a affrontare un tema censurato ma che invece deve esser liberamente trattato per “
informare“. C’è un po’ di verità in entrambe le fazioni (più nella prima), personalmente credevo semplicemente che Marino fosse un
imprenditore senza troppi pensieri e senza troppe seconde letture: ha preso un argomento che avrebbe generato di sicuro conflitto, ha sfruttato un momento indelicato non a caso e così
mezzo mondo ha parlato di lui e si è messo da parte un bel gruzzolo.
Definirlo
furbo è forse troppo, ha scelto la via più semplice, come chi investe sui
film per adulti e si lascia scivolare addosso i fiumi di parole altrui. Come quelli che vendevano gli stivali a 200 euro durante l’alluvione sta sfruttando il momento finché può e accoglie con un sorriso di soddisfazione qualsiasi reazione di sdegno. Con le ultime
applicazioni presentate ha dimostrato che a lui interessa soltanto la polemica: non gli importa nulla se la gente
crede che le sue applicazioni siano dolorose o un po’ da paraculo come quella su iGandhi. A lui interessano solo i numeri dei download e chissene se provengono da fanatici, nostalgici o appassionati di storia e di politica. Tutti i discorsi sulla libertà di parlare e disquisire su taluni argomenti sono legittime e condivisibiil: non si devono censurare il nazismo o i personaggi storici “scomodi”, l’importante è il
modo e lo
spirito in cui vengono trattati questi argomenti. Quello commerciale non è che il più superficiale. No Marino non è provocazione la tua, il tuo è solo
commercio.