Facebook chiede scusa nella persona di Mark Zuckerberg stesso: il giovane fondatore del social network – ora miliardario nonché protagonista (negativo) del film sul fenomeno – ammette gli errori e chiede pubblicamente perdono per non aver rispettato a dovere la privacy degli iscritti.
Ve ne avevamo parlato qualche tempo fa, Facebook continua nella sua politica dell’opt-out invece che dell’opt-in nel senso che più che garantire la scelta di aderire o no a un servizio o a una nuova regolamentazione, obbliga gli iscritti a togliersi da una o dall’altra opzione. E’ stato un lento ma inesorabile declino del rispetto della privacy.
Tutto è esposto, tutto è pubblico, sta all’utente scegliere di non renderlo tale, ma i meno esperti o semplicemente più pigri potrebbero non seguire l’evoluzione a tutto vantaggio dello stesso Facebook che così può contare su un bacino di informazioni di straordinario valore commerciale.
Facendo buon viso a cattivo gioco, Mark “Facebook” Zuckerberg ha rilasciato un’intervista al Washington Post ammette pesanti errori nella gestione delle misure di controllo dei dati sensibili. “Speriamo siano gli ultimi – ha affermato – il servizio sarà migliore. Abbiamo recepito le critiche“.
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