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Gli Ebook e la pirateria dilagante: abbassare i prezzi, unica soluzione

Il mercato degli eBook in Italia è minacciato dall’esplosione altrettanto fragorosa della pirateria in questo settore. A denunciarlo è Marco Polillo, presidente dell’AIE ossia Associazione Italiana Editori, che snocciola numeri e percentuali significativi. Le case editrici stanno subendo danni paragonabili a quelli delle etichette musicali e cinematografiche? Affatto, anche perché il mercato digitale è solo parallelo e in secondo luogo perché la scelta del download illegale è favorito dai prezzi troppo alti decisi a monte, dalle stesse case editrici, che di certo non favoriscono l’acquisto legale.

Premesso che la pirateria è comunque un reato e non ha motivazioni, possiamo cercare di spiegare questa emorragia di download illegali come una diretta conseguenza sia della cattiva abitudine italiana a rivolgersi troppo spesso a tutto ciò che si trova oltre il limite del regolamento sia però dei prezzi troppo alti degli ebook. Forse se si abbassassero in modo sensibile, il trend cambierebbe. E serve anche più informazione sui portali che li concedono gratuitamente.
 
Quantomeno si potrebbe provare, visto che lo scenario descritto da Marco Polillo, presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori), non è affatto confortante, con il riconoscimento che l’Italia si sta avvicinando sempre più al mercato degli ebook, che però rimane gravemente penalizzato dalla pirateria. Peggio: se la situazione persisterà, saranno gli stessi lettori a pagarne le conseguenze, viste le perdite ingenti delle aziende che investono e perdono nel settore.
 
Dei 19.000 titoli di ebook disponibili l’anno scorso, 15.000 erano piratati, favoriti dai ben noti contenitori e servizi online di condivisione rapida, molti dei quali sono sopravvissuti all’auto-eliminazione post Megaupload. In realtà uno degli altri motivi per i quali gli utenti optano per i file pirata è che su 25 best seller del formato cartaceo della scorsa settimana, 19 sono già disponibili in modo illegale contro i 17 legittimi. E come dimostrato nei primi anni del debutto del formato mp3, a volte l’utente sceglie il file illegale perché non ha un’alternativa legale.
 
Serve più coraggio coi prezzi e più tempestività nell’introduzione dei titoli.

Diego Barbera

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