Il transistor più piccolo del mondo è realtà, con ben 10 anni di anticipo rispetto ai piani. Realizzato con un solo atomo, ha stupito tutti gli esperti e gli analisti che avevano ipotizzato la sua realizzazione non prima del 2020. Sarà un componente fondamentale per il computer quantistico che per ora è protagonista solo di romanzi e film di fantascienza, ma non è un mistero che il suo sviluppo sia già iniziato da anni, quantomeno a livello teorico. Già, perché per ora mancano le tecnologie necessarie a realizzarlo e a comporlo completamente. Tuttavia grazie all’esperimento dell’Università del Nuovo Galles del Sud in Australia, si è avanzato di un deciso passo verso la fattibilità di quella che potrebbe essere la vera rivoluzione del nostro secolo.
In tutto questo tecnicismo quali sarebbero i progressi garantiti dal computer quantistico, nella pratica? I computer diventerebbero microscopici e estremamente più veloci. Ma finora sono pochi i progetti apprezzabili. Ad esempio nel 2001 l’IBM ha realizzato un prototipo a 7 qubit con una sola molecola, mentre il più celebre Orion (foto) nel 2007 si è spinto fino a 16qubit riuscendo anche a risolvere tre problemi tra cui un sudoku. Con l’innovazione australiana potremmo raggiungere livelli decisamente superiori, anche perché è in anticipo di 10 anni.

Questo transistor record si può verosimilmente immaginare come un mattone. Tanti transistor potranno comporre un computer rivoluzionario, velocissimo, microscopico e destinato a migliorarsi in modo esponenziale, di mese in mese. Recentemente è stato ottenuto anche un altro componente fondamentale e imprescindibile, sempre dallo stesso gruppo di ricerca australiana. Stiamo parlando del filo conduttore più piccolo al mondo (10.000 volte più sottile di un capello), ottenuto con silicio e indispensabile per collegare e dare la vita ai futuri computer quantistici.




