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Categories: Touchscreen

Notte Stellata di Van Gogh 2.0 in versione arte touchscreen [VIDEO]

La Notte Stellata è uno dei quadri più famosi di Vincent Van Gogh, un vero simbolo del suo stile, delle sue tematiche e anche del senso nascosto dietro le tele. Il panorama notturno (poco prima dell’alba) della cittadina provenzale di Saint-Rémy-de-Provence è stato riproposto in tutte le salse, ma forse il lavoro compiuto dall’artista digitale e ingegnere greco Petro Vrellis ha pochi precedenti. Ha infatti preso il quadro e l’ha digitalizzato in una versione interattiva, perfettamente 2.0. Utilizzando il toolkit open source C++ openFrameworks, ha restituito così un vero gioiello che si può “pasticciare” con il touchscreen.

L’originale Notte stellata è stato dipinto da Vincent Van Gogh ad olio su una tela di 73 x 92 centimetri nell’estate del 1889 osservando il panorama notturno di Saint-Rémy-de-Provence in Provenza (Francia) e attualmente è esposto al Museum of Modern Art di New York. L’artista greco Petro Vrellis ha sostituito la vernice con i pixel e la tela con il touchscreen miscelando sapientemente arte e tecnologia. Il risultato è un quadro interattivo 2.0.
 
Come si può ammirare nel video qui sopra, la Notte Stellata 2.0 è viva: si può osservare la brezza che muove le fronde del grande albero, le stelle che pulsano, la luce di Venere e il cielo animato e in preda ai vortici delle pennellate. Una musica accompagna il tutto. Ma non è finita qui perché basta avvicinare il polpastrello e toccare il display per cambiare l’equilibrio e modificare il movimento e la musica stessa.
 

 
Con il dito si “spinge” verso una direzione e così il cielo assume un maggiore dinamismo, i rami crescono e si estendono verso la cittadina, le luci delle stelle e di Venere si mescolano a quelle della città. Una vera e propria opera d’arte hitech basata su una delle tele più celebri del pittore olandese. Per di più è possibile anche sfruttare le capacità multitouch del panel così da agire con più dita contemporaneamente.
 

 
Tra l’altro la tecnologia ha avuto un ruolo importante nello studio della tela. E’ stato infatti possibile calcolare con una certa precisione la data della realizzazione della stessa. Dalla fitta corrispondenza epistolare tra Vincent e il fratello Theo si riesce a isolare il periodo di inizio estate 1889, ma andando a analizzare il cielo stellato si trovano due date possibili. Merito della posizione di Venere (la Stella del Mattino, come la chiama il pittore nelle lettere) e la Luna. Grazie a un simulatore è stato possibile ricavare così le date del 19 giugno o del 23 maggio che rimane la più probabile.

Diego Barbera

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Diego Barbera

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