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Un sedicenne più intelligente di Isaac Newton

Un sedicenne tedesco di origine indiana dal nome quasi impronunciabile di Shouryya Ray è riuscito a risolvere un enigma matematico, basato su due quesiti, proposto 350 anni fa nientemeno che da Sir Isaac Newton e rimasto irrisolto per tre secoli e mezzo. Il giovane ragazzo ha utilizzato un computer e non si è nemmeno appoggiato a un software dedicato per andare a superare le difficoltà inventate dal fisico britannico per mettere alla prova i talenti del futuro. Chissà se avrebbe mai pensato che solo nel 2012 la soluzione sarebbe arrivata proprio grazie a un giovane di appena 16 anni e non da un universitario o un luminare. Di più: la risoluzione è stata resa possibile grazie all’uso di un computer, che all’epoca ovviamente non era nemmeno concepito nei romanzi di fantascienza.


Il liceale Shouryya Ray di appena 16 anni è dunque riuscito nell’impresa di risolvere una coppia di quesiti matematici che erano rimasti irrisolti da oltre 350 anni. Nato in India ma residente da circa quattro anni nella città tedesca di Dresda, Shouryya Ray ha imparato i fondamentali della matematica dal padre ingegnere e viene descritto come appassionato di calcoli matematici complessi sin dalla più tenera età. Come nel più scontato dei film, il ragazzo venuto dal nulla è riuscito a trovare la soluzione, sbalordendo gli accademici, a seguito di una visita alla Technical University di Dresda durante la quale gita è stato raccontato del problema irrisolvibile.

Con il suo genio ancora non disciplinato, ha poi ammesso di non essere stato pienamente cosciente di quello che aveva appena ottenuto. Ma in cosa consistevano questi quesiti matematici? Il 16enne ha calcolato con esattezza la traiettoria di un proiettile con le variabili della forza della gravità, della resistenza dell’aria e dell’impatto contro un muro, con relativi rimbalzi. Shouryya Ray ha utilizzato un computer e non si è posto troppi problemi, andando ingenuamente a risolvere l’enigma.

Si racconta anche qualcosa in più sul ragazzo che ha saltato alcune classi vista la sua innata predisposizione alle scienze e alla matematica. Dal canto suo, Shouryya Ray si è limitato ad affermare di voler sì migliorare, ma principalmente in altre “materie” come nel calcio e nell’attività fisica. Chissà se qualche grande società del Web o qualche colosso dell’informatica si è già mossa per assicurarsi la mente del genio inconsapevole.
Diego Barbera

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