L’esame di Maturità 2012 è giunto alla seconda prova con la versione di Greco e 15 minuti dopo l’apertura delle buste telematiche già tutto era spifferato online. Si è infatti subito parlato di un brano di Aristotele dal titolo “Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura“. I portali come Studenti.it e Scuola Zoo sono già all’opera per fornire al più presto la soluzione del test che sta impegnando decine di migliaia di liceali in tutta Italia. Ricordiamo che quest’anno è stato il primo Esame di Maturità ad esser passato al digitale con l’abbandono delle tracce inviate dai Ministeri tramite posta tradizionale e con l’invio via Web con sistema di decriptazione tramite doppia password. Ebbene, nemmeno questo è servito a arginare le informazioni sui portali studenteschi. Scopriamo di più sulla prova del Liceo Classico.
Perfino circa quegli esseri che non presentano attrattive sensibili al livello dell’osservazione scientifica la natura che li ha foggiati offre grandissime gioie a chi sappia comprenderne le cause, cioè sia autenticamente filosofo. Sarebbe del resto illogico e assurdo, dal momento che ci rallegriamo osservando le loro immagini poiché al tempo stesso vi riconosciamo l’arte che le ha foggiate, la pittura o la scultura, se non amassimo ancora di più l’osservazione degli esseri stessi così come sono costituiti per natura, almeno quando siamo in grado di coglierne le cause. Dunque, non si deve nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi più umili: in tutte le realtà naturali v’è qualcosa di meraviglioso. E come Eraclito, a quanto si racconta, parlò a quegli stranieri che desideravano rendergli visita, ma che una volta arrivati, ristavano vedendo che si scaldava presso la stufa della cucina (li invitò ad entrare senza esitare: “anche qui – disse – vi sono dei”), così occorre affrontare senza disgusto l’indagine su ognuno degli animali, giacchè in tutti v’è qualcosa di naturale e di bello. Non infatti il caso, ma la finalità è presente nelle opere della natura, e massimamente: e il fine in vista del quale esse sono state costituite o si sono formate, occupa la regione del bello. Se poi qualcuno ritenesse indegna l’osservazione degli altri animali, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche quella di se stesso; non è infatti senza grande disgusto che si vede di che cosa sia costituito il genere umano: sangue, carni, ossa, vene, e parti simili. (Aristotele, “De partibus animalium” I, 5)




