Internet cambia tutto per non cambiare niente: il protocolo IPV6 è pronto a debuttare per superare l’ormai raggiunto limite fisiologico di IPV4 che aveva esaurito gli indirizzi. Il passaggio avverrà alla mezzanotte e la scelta del giorno 6 giugno non è certo casuale visto che si riprende il 6 ma soprattutto si è fatto passare un anno dalla prima giornata di testing del nuovo protocollo. In soldoni, cosa cambierà? Per gli utenti proprio nulla, nemmeno si accorgeranno di questa rivoluzione silenziosa ma provider e gestori di portali e di siti dovranno adeguarsi al nuovo standard che ha un valore del tutto pratico dato che il precedente, IPv4 stava raschiando il fondo del barile (che in partenza offriva 4 miliardi di indirizzi) mentre con il nuovo si avranno a disposizione ben 340.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 nuovi. l’IP ossia Internet Protocol sono le fondamenta del Web, del reticolo di collegamenti che grazie a questo stratagemma riescono a comunicare e a interfacciarsi con loro. Capirete dunque subito l’importanza di questo nuovo respiro offerto.
IPv6 offre una rivoluzione perché migliora lo spazio di indirizzamento offrendo 128 bit per gli indirizzi IP gestendo infatti 2 alla 128esima (circa 3,4 × 10 alla 38esima) indirizzi, al contrario di IPv4, che si ferma a solo un quarto con 2 alla 32esima (circa 4 × 10 alla 9) indirizzi. Come fa riflettere Wikipedia, se per ogni metro quadrato di superficie terrestre, si possono assegnare qualcosa come 655.570.793.348.866.943.898.599 indirizzi IPv6 unici (cioè 655 571 miliardi di miliardi), con lo stesso paragone ne sono presenti solamente 0,000007 IPv4 (cioè solo 7 IPv4 ogni milione di metri quadrati). Una differenza abissale, che era necessaria e urgente.




