L’Italia sarebbe al terzo posto del ranking internazionale per download di contenuti multimediali attraverso BitTorrent. A comunicarlo è il nuovo studio chiamato Digital Music Index (PDF), che ha fatto i conti in tasca al protocollo nato per la condivisione di file e poi sfruttato per la diffusione capillare di musica e film (ma anche videogiochi, libri, software, ecc…) protetta dal diritto d’autore. Il Bel Paese sarebbe al terzo posto (33 milioni di clic) dietro solo gli Stati Uniti (96 milioni) e il Regno Unito (43 milioni) nella classifica che conta su 400 milioni di download (per 750.000 artisti) globalmente nello scorso periodo gennaio-maggio. Per quanto riguarda l’Italia, il nome che compare più frequentemente nelle ricerche è quella di Laura Pausini, che ha sbaragliato gli altri cantanti e in generale gli altri file come film e software. Intanto si lanciano allarmi pericolosi per chi scarica (anche solo una volta) tramite BitTorrent.
Il team di ricercatori della Birmingham University ha così lanciato l’allarme per gli utenti amanti di BitTorrent: dal momento della connessione ai vari portali per poter effettuare il download dei file più comuni e condivisi, potrebbero bastare tre ore soltanto per arrivare all’identità dell’utente. Per identità, sia chiaro, si intende l’indirizzo IP, che però in sé non dicono niente ossia non forniscono nome e cognome più indirizzo del “proprietario” della connessione. Tuttavia dietro eventuale richiesta di un’autorità competente si potrebbe procedere all’identificazione. Ovviamente questo scenario apre anche a un’altra riflessione: un eventuale utente che andasse a sfruttare la connessione ad esempio del vicino di casa oppure di un ufficio o comunque di un luogo pubblico, potrebbe mettere nei guai il legittimo titolare della connessione stessa. Ma è un problema vecchio come il mondo del web. Come hanno fatto i ricercatori a giungere all’inquietante rivelazione che potrebbe dissuadere molti downloader dall’effettuare scaricamenti selvaggi di film e canzoni?




