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Memoto, la videocamera che registra l’intera vita

Memoto è l’ennesimo concept di un prodotto che da tempo si sta studiando e che – prima o poi – arriverà sul serio: stiamo parlando di una sorta di videocamera, un sistema di videoregistrazione, che salva regolarmente e a intervalli cadenzati immagini per compiere una sorta di foto-riassunto della vita. O life-blogging. Nel 2007 avevamo visto un progetto giapponese (vedi dopo il salto), oggi è il turno di un team svedese che ha realizzato un prototipo di camcorder indossabile che scatta istantanee ogni 30 secondi, salvando il tutto sulla memoria da 8GB e poi trasferendo tutto online su server dedicati. Ma scopriamo come funziona e come potrebbe svilupparsi questo progetto dall’orizzonte tipicamente social.

Com’è e come funziona Memoto? Appare come una sorta di rettangolino grande 4 x 10 centimetri da indossare con un sensore non esagerato da 5 megapixel e un chip GPS che geolocalizza l’utente. In questo modo salva foto che al proprio interno includono anche le coordinate geografiche per recuperare gli spostamenti. Insomma, un sistema che mostra e registra tutto ciò che si sta compiendo, a intervalli di 30 secondi. La memoria da 8GB può salvare fino a 4000 immagini e la batteria dura due giorni consecutivi, per poi essere caricata verosimilmente di notte, via USB.
 
Ed è proprio via USB che si trasferiscono i dati sul PC e da lì sui server di Memoto così che ogni utente possa contare su un’archiviazione unica online. Il progetto è attualmente pubblicato su Kickstarter, cercando finanziamenti, e promette che i dati saranno mantenuti rigorosamente privati. Anche perché registrando foto ogni 30 secondi potrà salvare tutto ma proprio tutto ciò che si fa durante la giornata. Compresi momenti anche intimi… riuscirà a raccogliere la somma desiderata? E se sì, sarà la nuova frontiera dei social network: l’autopaparazzamento 24 su 24 ore, 7 giorni su 7?
 
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Ricordate il film The Final Cut dove un sorprendente Robin Williams montava il girato di una vita intera da proiettare poi al funerale della persona? Nel film si poteva filmare tutta la vita attraverso una tecnologia miniaturizzata e innovativa. Uno studioso giapponese ha provato a progettarla e produrla. Bastano, se così si può dire, 700 Terabyte. Il Professore Yasuyuki Kono e il suo team della Kwansei Gakuin University hanno progettato un concept di videocamera indossabile, poco intrusiva che può registrare tutto, ma proprio tutto e riversare sulla capiente memoria interna. I vari componenti della camera e del piccolo pc collegato sono posizionati in varie parti della struttura indossabile (vedi fotogallery). Forse rimane ancora un po’ scomoda, non è incorporata direttamente nell’organismo come nel film, ma quella è fantascienza.
Il progetto ha anche un secondo fine basato sullo studio della memoria umana e dei collegamenti dei ricordi.

Diego Barbera

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