I touchscreen Tactus provano a superare il grande limite degli schermi tattili. Ci riferiamo ovviamente alla loro natura “non tangibile” nel senso che i pulsanti virtuali non sono reali e dunque non si possono sentire e percepire col polpastrello. Un contro che alcune società hanno provato a eliminare con l’uso della vibrazione, ma che finora si è dimostrato essere piuttosto approssimativo. Così la società Tactus ha presentato già da almeno un anno e mezzo un’interessante soluzione dedicata al mondo degli schermi touchscreen: un display tattile dinamico con tasti che appaiono e scompaiono fornendo un ibrido perfetto tra uno schermo virtuale e una tastiera tradizionale. Come? Grazie a una sorta di sistema a rigonfiamento di quelli che vengono chiamati Tactile Pixels. Ecco il video dal CES 2013 che mostra l’ultima evoluzione.
Le potenzialità del prototipo mostrato al convegno SID Display Week 2012 sono molteplici. Il tablet con sistema operativo Android e tecnologia dinamica presentato dal CEO di Tactus, Craig Ciesla, potrebbe ovviamente andare ben oltre la semplice tastiera QWERTY a comparsa. In futuro le membrane potrebbero essere molto più flessibili e quasi malleabili così da creare layout di tasti e tastiera anche personalizzati ad esempio al software che si sta utilizzando o al sito che si sta visitando. Come funziona? Un olio trasparente circola tra le membrane andando a “gonfiare” la superficie in corrispondenza del tasto da creare. I vantaggi sono un consumo energetico estremamente ridotto (perde il 2% della carica totale dopo un giorno d’uso) e veloci tempi di risposta.





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