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GoPro ritrovata tra i coralli e riconsegnata grazie a Facebook [VIDEO]

Esistono ancora persone oneste: date un’occhiata al video qui sopra, racconta la storia di una actioncam GoPro Hero persa durante una sessione di kite-surfing nella Repubblica Dominicana. Jens Knof l’aveva infatti persa nel blu e si era già messo l’anima in pace quando, grazie a Facebook e al passaparola, è riuscito a recuperare il dispositivo che era scivolato dalla tavola al fondale marino. Era stata infatti ritrovata da un pescatore durante una battuta di pesca subacquea. L’uomo ha poi riferito del ritrovamento e – incrociando le informazioni messe online dal proprietario – ha permesso la riconsegna. Nel video si possono osservare spezzoni del pre-caduta in acqua e del momento dello scivolamento nell’oceano fino a depositarsi sul fondo (la ripresa dal fondo è ovviamente ricreata a scopo illustrativo). Dopo una ripulita, la videocamera è tornata come nuova anche se non è specificato se sia ancora funzionante (difficile). Ecco altre storie di dispositivi persi e ritrovati in modo bizzarro.

Una fotocamera digitale Canon Powershot ha rotto qualsiasi precedente record andando a percorrere ben 6200 miglia ossia 9920 chilometri. Sott’acqua. Il modello, protetto dal suo bello scafandro impermeabile, era stato perso durante un’immersione notturna a Kaanapali, nelle Hawaii ed è stato ritrovato dopo 6 anni sulle coste di Taiwan. La storia: nel 2007, Lindsay Scallan di Newnan (Georgia) si era immersa per un’esplorazione notturna alle Hawaii, scattando qualche foto con la sua Powershot, salvo poi perderla nelle profondità. Pochi giorni fa un impiegato della China Airlines l’ha ritrovata sulle spiagge di Taiwan e ha iniziato la ricerca. Qui sopra, una fotogallery con immagini della fotocamera e delle foto scattate durante la vacanza.
 
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La ricerca è iniziata a febbraio, quando Douglas Cheng della China Airlines, ha trovato una fotocamera spiaggiata sul lido di Taitung Country a Taiwan. La Canon Powershot non funzionava, ma la memory card all’interno sì, così l’ha inserita sul proprio PC e ha iniziato l’investigazione. In una foto si leggeva il nome di un catamarano chiamato Teralani 3, che risultava essere di un tour operator di Maui. Da qui, il recupero del nome della proprietaria, incrociando i dati del file Exif con i registri delle attività turistiche e infine pubblicando le foto online dove un amico della ragazza l’ha riconosciuta. China Airlines ha anche offerto un biglietto gratis alla signorina Scallan per recuperare la fotocamera, ma lei ha rifiutato visto che è stata appena assunta per un nuovo lavoro. Arriverà via posta. C’è anche un precedente:
 

Fotocamera digitale persa e ritrovata grazie a Google+

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Dicembre 2011 – Google+ in Nord America va alla grande e racconta una storia incredibile, che sottolinea quanto sia potente la rete di collegamenti del social network. Il buon Mark Thompson si era immerso per un lavoro nel porto di Deep Bay quando ha trovato una fotocamera digitale reflex Canon EOS 1000D sul fondo. L’ha recuperata e ha estratto la scheda SD. Dopo averla pulita per bene ha estratto le foto e ha ricostruito un po’ della vita del proprietario. Così ha pubblicato un post su Google Plus ed è riuscito clamorosamente a ritrovarlo. Nel post originale su Google+ si poteva leggere: Canon EOS 1000D in vendita, usata solo una volta sott’acqua nell’Oceano Pacifico per circa un anno. Poi più in basso la storia vera. Trovata nei pressi del porto di Deep Bay (BC) da parte di Thompson durante un lavoro in immersione. Il buon Thompson ha estratto la scheda SD e nonostante fosse stata sott’acqua per oltre un anno (Agosto 2010), dopo una pulita vigorosa funzionava ancora. Così ha scaricato le 50 foto scoprendo il racconto di una vacanza di una famiglia composta da marito, moglie e due bambine. Ha scoperto e intuito così che il proprietario fosse un vigile del fuoco del British Columbia la cui squadra ha vinto il premio Pacific Regional Firefit. Ovviamente la fotocamera era inutilizzabile e ormai sembra destinata a essere forse esposta in un museo Canon. Grazie a Google+ e a un collega del vigile del fuoco, Thompson ha ritrovato i legittimi proprietari e ha riconsegnato il materiale. Una buona pubblicità per Google+, ne ha bisogno.

Diego Barbera

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