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Alan Eustace, vicepresidente Google, frantuma il record di Baumgartner

Disintegrato il primato di Felix Baumgartner: il nuovo record di altitudine per un salto col paracadute e soprattutto per un tuffo in caduta libera con tanto di superamento della velocità del suono spetta ora a Alan Eustace. Chi è questo coraggioso 57enne che è salito improvvisamente agli onori delle cronache senza alcun preavviso? È niente meno che il vicepresidente senior di Google per il settore Knowledge, che dopo una preparazione lunga tre anni ha portato a compimento un’impresa – è proprio il caso di dirlo – stratosferica. È salito in 2 ore a un’altitudine di 41.420 metri andando ben oltre i 39.060 del rivale, due anni fa. Qui sopra, il video dell’impresa sportiva estrema.

E chi se lo sarebbe mai aspettato da un tipo, certo sportivo e in forma, ma ben lontano dall’immagine dell’uomo pronto a superare ogni barriera, così sempre elegante nel suo stile giaccaincravattato? E invece questo signore si è prima seduto comodo all’interno di una speciale tuta spaziale su una sorta di trespolo, appollaiato, portato su da un gigantesco pallone aerostatico (niente navetta come Baumgartner) e poi si è lanciato cadendo per 39 chilometri e raggiungendo i 1321 chilometri orari (con oltre 90 secondi di permanenza a velocità ultrasonica), ben oltre il muro del suono. Sono bastati 4 minuti per tornare a terra, dopo averne impiegati 120 a salire fin lassù.

Ben lontane le immagini di Baumgartner che invece aveva reso il tutto – anche giustamente – un prodotto commerciale più che vendibile. Alan ha invece preferito prepararsi lontano dai riflettori, supportato dal team di ricercatori del Paragon Space Development e ha portato a termine l’impresa nel migliore dei modi. C’è anche un lato “scientifico” dietro questa prova: la speciale tuta indossata potrà essere utilizzata in caso di emergenze durante le missioni spaziali.

Red Bull Stratos: video del salto stratosferico di Felix Baumgartner [FOTO e VIDEO]

Ottobre 2012 – Felix Baumgartner ce l’ha fatta: saltando da una notte eterna a 39.060 metri di altitudine è diventato l’uomo che è saltato col paracadute dalla maggiore altezza mai registrata e toccando la velocità di punta massima di oltre il muro del suono. Stratosferico e supersonico, Felix ha completato la missione Red Bull Stratos salendo con un pallone sonda pieno di elio ben oltre i 36576 metri previsti, in un tempo di 2 ore e 37. Qui sopra il video che racconta il momento del tuffo da quasi 40 chilometri di altitudine, sotto, tutta la storia. Il paracadutista estremo Felix Baumgartner ha saltato da un’altitudine di 28.8 km di altitudine sopra Roswell nel New Mexico nella giornata del 25 luglio avvicinando la rincorsa al record che resisteva da mezzo secolo. Lo sportivo austriaco si è inoltrato verso la stratosfera a bordo della speciale sonda Red Bull Stratos spinta da un pallone aerostatico pieno di elio e ha raggiunto la straordinaria velocità di 857km/h per qualche secondo (favorito dalla rarefazione dell’aria) rimanendo in caduta libera per 3 minuti e 48 secondi. Poi ha aperto il grande paracadute giungendo a terra 10 minuti e mezzo dopo il lancio. Il suo obiettivo era ambizioso: battere il record e lanciarsi da 125.000 piedi ossia oltre 37.000 metri che viene considerato impropriamente limite dello spazio (anche se lo spazio vero e proprio è 60 km più in su) per via del cielo nero soprastante e la curvatura percepibile del pianeta. Ha fatto ben di più.

Il precedente primato

Felix Baumgartner ha battuto un record che resisteva imperterrito da mezzo secolo: il lancio dal paracadute dall’altezza più importante. Il professionista nativo di Salisburgo in Austria è salito a bordo di un cesto hitech appeso a un pallone areostatico fino a un’altitudine di 39.000 metri, buttandosi dalla stratosfera in caduta libera. I lanci dalla stratosfera hanno dato il via al progetto spaziale, si è testata la resistenza del corpo umano a condizioni estreme e i materiali per la sopravvivenza e la salute a temperature e pressioni inusuali. Felix si è infatti vestito da astronauta con tuta pressurizzata e casco. Poi si è buttato da una notte eterna, con sotto il mondo che già rivela la sua natura sferica. Il pallone sonda lo doveva portare a 37.500 metri d’altezza, poi Felix ma è andato ben oltre e in appena 35 secondi ha raggiunto e superato la velocità del suono. Sei minuti di volo senza ostacoli e rallentamenti poi si apriranno i paracadute per un quarto d’ora di discesa verso il suolo e verso la squadra che lo recupererà. Aveva dalla sua un team attrezzatissimo e preparato a ogni evenienza, un pool di specialisti coordinati dall’Academy of Sciences di New York.

Il record di Joseph Kittinger


Il record precedente appartiene al colonnello US Air Force Joseph Kittinger, che oltre sessant’anni fa si lanciò da 31.332 metri quando ancora pochi credevano che un essere umano sarebbe sopravvissuto nello spazio. Joseph faceva parte di un team di coraggiosissimi che diedero l’impulso alle imprese spaziali. I loro test servivano anche per una via di fuga eccezionale in caso di guasto durante le future spedizioni spaziali stesse. C’è chi dice che l’incidente sull’Apollo 1 bruciato durante un test (con l’equipaggio) poteva essere evitato se la Nasa avesse dato più ascolto agli studi del team di Kittinger, che nel frattempo ha poi prestato servizio da consulente al progetto insieme a Jonathan Clark, medico di bordo della Nasa in sei missioni dello Space Shuttle e Art Thompson, sviluppatore del B-2 Stealth Bomber. Ecco un video del “primo uomo nello spazio”.

Tra le pazze imprese di Felix da Salsiburgo ci sono lanci un po’ da tutti gli edifici o i monumenti più importanti al mondo dalle Petronas Towers della Malesia, al Taipei 101 (501 metri) poi il Cristo di Rio de Janeiro (vedi foto su) e il volo con la tuta alare attraverso il canale della Manica. Il lancio dalla stratosfera varrebbe quattro record: il viaggio in pallone con equipaggio più in alto, il salto più alto, il più lungo e il più veloce della storia.

Diego Barbera

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