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YouTube a pagamento: il servizio Premium pronto al lancio

Youtube a pagamento è pronto al lancio e il tutto sarà annunciato Mercoledì 21 Ottobre in uno studio di Los Angeles. Il più grande e famoso sito internet dedicato alla raccolta di video sta per diventare accessibile dietro abbonamento? Come mai? In realtà, Youtube diventerà un portale sul quale, oltre a poter condividere i propri video e a guardare i video caricati da altri utenti, sarà possibile guardare serie Tv ed ascoltare musica , ma tutto ciò, ovviamente ha un prezzo. Andiamo a vedere meglio di cosa si tratta.

L’annuncio ci fu già un anno fa, ma il 2015 è stato il momento giusto per inaugurare il tutto ufficialmente: già da Settembre, infatti, Google aveva inviato dei messaggi ai creatori di contenuti che monetizzavano con i video su Youtube, spiegando che i termini di utilizzo sarebbero cambiati dal 22 Ottobre e che, se non avessero accettato i termini, i loro video non sarebbero stati più visibili negli Stati Uniti. Nello stesso messaggio, veniva fatto riferimento ad una nuova versione di Youtube senza video pubblicitari, ma solo per gli utenti che avrebbero accettato di pagare un canone mensile, per cui, non dovrebbero esserci dubbi sulla faccenda: Google ha intenzione di eliminare il fastidio di dover saltare i video pubblicitari agli utenti, senza, però, rimetterci nemmeno 1 centesimo ed offrendo l’ascolto di musica e la visione di video esclusivi. Si potrà accedere alla parte musicale senza annunci tramite Music Key, servizio che fu già introdotto lo scorso Novembre, mentre non si hanno ancora notizie per quanto riguarda il secondo servizio che sarà introdotto. Sappiamo che, però, esso avrà a che fare con video esclusivi, film e serie Tv per cui ci aspettiamo di vedere una sorta di Netflix.

Cosa pensiamo di tutto ciò? Pensiamo che Google voglia espandere ancora di più il proprio mercato e la cosa, se fatta con criterio e con lungimiranza e rispetto dell’utente, non ci dispiace. Youtube è un portale famosissimo e, soprattutto, accessibile da praticamente ogni tipo di dispositivo e il fatto di voler “somigliare” a servizi come Spotify, Sky go o Apple Music non causerebbe, secondo noi, alcun problema, anzi: i creatori di serie Tv e di musica avrebbero la retribuzione che era tolta loro dal traffico illegale di questi contenuti. Aspettiamo il 21 Ottobre per saperne di più.

Gianmaria Della Paolera

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