Ci sono almeno 5 motivi per non comprare i nuovi Macbook 2017. La nuova gamma di Apple MacBook e MacBook Pro 2017 è stata ufficializzata l’altro ieri con un evento dedicato al WWDC 2017 in California apportando alcune novità di rilievo non esagerato come ad esempio l’arrivo dei processori Kaby Lake – e fin qui niente di così non preventivato – ma in più anche alcune variazione dei prezzi di listino. Nello specifico, il modello entry cala di 200 euro, ma sacrifica anche la metà della capacità interna (che, come da tradizione di Cupertino, è l’elemento che pesa di più sul costo finale) con il risultato che ritornare a 256GB costa 256 euro in più. I MacBook Pro da 13 pollici partono da 1549 euro, dunque, contro i 1749 di prima e si può notare come il modello di fascia media sia diventato quello entry precedente. Nella dimensione da 15 pollici troviamo la TouchBar con 100 euro in più per ogni modello con prezzi che partono da 2899 euro invece che da 2799 euro e da 3399 euro invece che da 3299 euro. La gamma non Pro è aumentata di 20-50 euro. Ma quali sono i cinque motivi per non comprarli?
Con la gamma MacBook Pro 2016 si è andati a modificare tutto ciò che non era poi così necessario come schermo, audio e spessore e si è modificato ciò che invece era, ad avviso di molti utenti e della critica, più necessario come la tastiera, la vita della batteria, le porte, la tecnologia Magsafe e la memoria espandibile Il trend sta continuando, con un aumento del prezzo costante.
La memoria interna, come già vi abbiamo pre-annunciato, ha un costo più alto se paragonata alla generazione precedente e – nei modelli entry – è davvero troppo bassa per poter fare qualcosa di minimamente sopra la media.
Per chi sperava in un aumento della Ram almeno fino a 32GB può rimanere deluso e ne ha ben donde: si rimane, infatti, ancora agganciati a un massimo di 16GB per la versione Pro e standard. Di sicuro per la maggioranza degli utenti non cambia un granché ma per chi ha bisogno di più performance è un motivo per storcere un po’ il naso.
Non propriamente una novità, ma il fatto che i prezzi italiani (e in generale europei) siano così tanto più cari nella conversione da dollaro a euro più relative tasse e rincari, può essere presa malamente dai consumatori che devono sborsare di più rispetto a oltreoceano per un prodotto che è il medesimo.
Sulla reale utilità della Touchbar c’è poco da dire: o piace oppure cade presto nel dimenticatoio, ma in generale se Apple l’ha nuovamente montata nei modelli top significa che ha riscontrato feedback positivi. Ma l’implementazione di questo componente e l’inevitabile ingombro annesso e connesso, sono altrettanto innegabili.
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