Emergono dettagli interessanti in merito a un corposo investimento che Google avrebbe versato a una serie di partner compresi i rivali nonché connazionali di Apple per integrare i propri servizi, per mostrare le applicazioni proprietarie in primo piano sul mercato di software e per avere la casella di ricerca pronta all’uso. La somma è di ben 19 miliardi di dollari e sarebbe servita anche per garantire lo stesso privilegio anche con alcuni collaboratori commerciali nel mondo Android.
L’ingenza della somma è significativa perché mostra quanto Mountain View è disposta a pagare per essere in prima fila e quanto, dunque, ancora di più valgono le informazioni che si traggono dall’uso quotidiano che gli utenti adottano sia a casa nel tempo libero sia sul posto di lavoro. Scopriamone di più.
Sarebbero dunque 19 i miliardi di dollari che Google avrebbe pagato solamente negli ultimi 12 mesi alle aziende che vanno a contribuire alla generazione delle rendite pubblicitarie. Non soltanto dunque Apple – che però verosimilmente si è presa la fetta più grossa – ma anche una lunga serie di siti web e produttori che vanno ad installare la casella per la ricerca online e/o mettono le applicazioni proprietarie in una posizione di primo piano quando gli utenti cercano software sui mercati.
D’altra parte con le applicazioni e i servizi di Google si può davvero fare di tutto: c’è la posta elettronica più usata al mondo ossia Gmail; c’è la possibilità di salvare file e documenti sul cloud con Drive; c’è la mappatura mondiale a livello anche stradale con Maps e Street View; ci sono i video di YouTube; c’è la piattaforma di blogging Blogger; c’è il premiato Traduttore; lo Shopping per acquistare prodotti; i vari portali come Books e ancora Voli per prenotare le vacanze.
Tutto questo ben di dio deve essere trovabile non soltanto sul motore di ricerca proprietario, come è naturale che sia, ma anche con i produttori di smartphone dell’OS proprietario, Android e i rivali come Apple.
E così, come riportato da Bloomberg, sono stati versati questi 19 miliardi di dollari ad esempio ad Apple che è nuovamente passata a Google dopo essere stata per lungo tempo con Bing di Microsoft come motore di ricerca predefinito. Ora quello di Big G sarà associato alle ricerche di Siri e con la funzione Cerca. Si stima in circa 3 miliardi questo accordo, quando tre anni prima ne bastava uno.
Sono di 4.2 miliardi gli accordi complessivi con i vari partner Android per il primo piano della barra di ricerca e per le app pre-installate come Chrome e YouTube.
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