Altro che fantascienza, arrivano i robotaxi volanti: dove saranno usati e come funzionano

Tante volte i film di fantascienza e in generale la fantasia umana hanno preceduto divertenti realtà e tra queste ci sono ovviamente i taxi volanti.

Un domani probabilmente ne vedremo di tutti i tipi schizzare a destra e a manca tutti i giorni nei cieli sopra le grandi città ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

il primo drone a guida autonoma con passeggeri può volare davvero
Il primo robotaxi prenderà presto quota anche da noi (foto YT EHang) – tecnocino.it

Anche perché i robotaxi volanti rigorosamente senza pilota rientrano in quella più grande famiglia di mezzi di trasporto a guida autonoma che sono una delle possibili vie del futuro ma che pongono ancora una serie di quesiti, in particolare riguardo la loro sicurezza, l’affidabilità e da ultimo anche l’eventuale responsabilità in caso di malfunzionamento e quindi di incidente.

Chi è responsabile del fatto che un’auto a guida autonoma sbaglia una manovra e magari entra in collisione con un altro mezzo? Se si tratta di un’auto privata la risposta viene più facilmente perché si potrebbe pensare che trattandosi di un veicolo privato la responsabilità cada sull’autista umano che non è rimasto vigile. Ma che succederebbe se l’incidente dovesse accadere con un robotaxi volante in cui chi si trova nell’abitacolo è solo un passeggero senza brevetto di volo? Una delle tante domande cui le autorità dell’aviazione e dei trasporti del mondo si troveranno a rispondere. Ma intanto sono partiti i test.

Primi passi verso i robotaxi

Come tante piccole rivoluzioni tecnologiche anche questa dei mezzi volanti a guida autonoma probabilmente arriverà dalla Cina. La società EHang ha infatti ottenuto da parte dell’ente dell’aviazione cinese civile il certificato che ne fa la prima società a poter testare nel trasporto commerciale e sulle rotte turistiche dei droni biposto a guida autonoma.

i robotaxi entrano nel presente con un certificato
Ecco i robotaxi in azione, non sono più fantascienza (foto YT EHang) – tecnocino.it

E anche se è facile che saranno i cinesi ad arrivare per primi in questa tecnologia il fatto che un ente statale abbia effettivamente preso in considerazione di rilasciare il permesso per i test per dei taxi volanti a guida autonoma è comunque un passo avanti cui anche gli altri enti dell’aviazione civile mondiale potranno e dovranno guardare. Anche perché riuscire a ricevere il certificato che permette di volare effettivamente con persone a bordo sopra le teste di altre persone è il riconoscimento di un lavoro enorme fatto in termini di sicurezza e affidabilità.

Come raccontato da un esperto dell’aviazione cinese si tratta di una approvazione per un mezzo che finora è stato progettato per situazioni di emergenza, per esempio contro gli incendi, ma è chiaro che nel futuro ci sono proprio i robotaxi cittadini. Interessante sarà vedere quando gli EHang EH216-F e gli EH216-S proveranno ad arrivare anche degli Stati Uniti o in Europa dove, e lo sottolinea il CEO della compagnia, occorrerà collimare con le richieste di certificazione locali.

Anche se, prosegue sempre il presidente della società, dato il mercato interno cinese tutto da esplorare EHang potrebbe tranquillamente cominciare a lavorare in Cina per poi attendere che gli organi di regolamentazione internazionali si mettano d’accordo. Soprattutto perché dello EH216-S sono già stati chiesti oltre 1200 esemplari tra Giappone, Indonesia e Malesia.

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