Tik Tok, ancora guai: app accusata di creare dipendenza

Le controversie per TikTok negli Stati Uniti non sono finite e ora arriva una nuova accusa. L’applicazione è stata citata in giudizio in quanto in grado di creare dipendenza.

Da quando è sbarcata in Occidente sugli smartphone di giovani e non la piattaforma cinese TikTok non ha avuto vita facile. Dopo le varie accuse ricevute da ministri statunitensi ed europei oltre che da ex dipendenti relative al furto dei dati degli utenti non è ancora finita. Stavolta a citare in giudizio è lo stato dello Utah, o meglio la sua Divisione per la Protezione dei Consumatori (UDPC).

TikTok di nuovo sotto accusa
Il social TikTok finisce di nuovo citato in giudizio in America. – (tecnocino.it)

Molto preoccupato si dice anche il governatore dello stato Spencer Cox, in particolare per l’influenza che il social ha sui suoi utenti minorenni. A TikTok si iscrivono spesso preadolescenti dato che l’età minima richiesta è di tredici anni, anche se solo dai sedici è possibile accedere ad alcune funzioni.

Per quanto ci sia il controllo parentale come su tutti i social ci sono dei pericoli a cui i ragazzini possono essere esposti. Ma più che la possibilità che li contattino sconosciuti con cattive intenzioni lo Utah teme che la piattaforma cinese generi una forma di assuefazione. Lo stato nn è nemmeno da solo in questa battaglia legale perché anche nell’Indiana TikTok sta affrontando un’accusa simile.

L’app di TikTok è accusata di creare dipendenza nei giovani

Non è una novità che bambini e preadolescenti siano predisposti a diventare dipendenti dallo smartphone o dai videogiochi. Ciò che però in Utah si è voluto mettere in luce è che la piattaforma si approfitti degli utenti più giovani. Come? Semplicemente continuando ad esporli a contenuti costruiti apposta per il questo target che li tengono incollati allo schermo per ore, come se fosse una droga.

Molti minorenni usano TikTok
I minorenni spesso rimangono su TikTok per ore per guardare video o pubblicarne. – (tecnocino.it)

In questo senso dunque il social violerebbe lo Utah Consumer Sales Practices Act (UCSPA) lucrando su questo aspetto. La citazione in giudizio aggiunge anche che TikTok dia di sé un’immagina fuorviante presentandosi sicura per i minori di fronte ai genitori e ai familiari quando non è così.

Per di più lo stato dubita del fatto che l’app dichiari di rispondere a una divisione collocata negli USA. Secondo le accuse TikTok starebbe negando di essere in realtà controllata dalla sede centrale di ByteDance, che si trova in Cina. Per questi motivi alla piattaforma lo stato dello Utah chiederebbe un risarcimento per danni pari a 300.000 dollari più altrettanti come forma di sanzione.

Impostazioni privacy