Giampaolo Giuliani è un tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso al centro della cronaca in queste ore dopo il tremendo terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Con i suoi studi sul gas Radon aveva lanciato l’allarme qualche settimana fa ed era stato accusato di allarmismo da Bertolaso.
La vicenda è molto più complicata di quanto si può pensare in un primo momento. Giampaolo Giuliani ha elaborato un sistema di monitoraggio dei livelli di Radon, un gas radioattivo che viene liberato dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate. E’ una sorta di campanello di allarme che potrebbe avvertire dell’imminente sisma anche a distanza di 100-150 km.
Lo sciame di scosse che ha interessato l’Abruzzo ormai da qualche mese quest’anno è stato più intenso del solito “Per via dela posizione di perielio ossia di vicinanza maggiore al sole del sistema Terra-Luna con Venere allineato – spiegava lo stesso Giuliani in un’intervista a DonneDemocratiche il 24 Marzo (ecco la cache di Google, ora il sito è subissato di visite ed è crashato) – ma mi sento di tranquillizzare la popolazione, verso fine di Marzo lo sciame sismico terminerà”. Aveva detto così Giuliani, ma i suoi rilevatori l’avevano nuovamente fatto scattare in piedi il giorno 29 quando ha fatto sentire forte la sua voce “Ci sarà un forte terremoto il 29 Marzo”. Una scossa (non di enorme entità) ha in effetti interessato Sulmona, ma lo scienziato è stato denunciato per procurato allarme.

A molti giornalisti sarebbe arrivato il grafico qui sopra nella giornata di ieri. Come è evidente il livello di




