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Youtube, la sua storia

Se si dice Youtube si pensa subito a “video”, ma anche a “gratis” e infatti si tratta del più visitato e importante sito di videosharing attualmente presente in rete, con Wikipedia uno dei fondatori del concetto di web 2.0 partecipativo e liberamente fruibile. Innovativo e flessibile, amico dei blog e nemico delle major, censurato e comprato… ripercorriamo la storia di YT

A discapito di quanto si possa pensare, Youtube è nato molto meno tempo fa di quanto si possa credere: il 15 Febbraio 2005 vedeva la luce un ambizioso progetto letteralmente esploso nelle mani dei creatori che ora è conosciuto universalmente come i più più grandi marchi non solo dell’informatica.
I tre papà (foto su, ex dipendenti di PayPal) sono

  • Chad Hurley, fondatore e CEO
  • Steve Chen, fondatore e CTO
  • Jawed Karim, fondatore e advisor

Tre giovinastri che magari non saranno così noti come la loro creatura, ma che sono diventati multimilionari grazie all’acquisizione di Google di cui vi parleremo dopo.

La forza di Youtube è la sua flessibilità e facilità d’uso: senza registrarsi si può aver accesso a milioni di video che spaziano dalla musica allo sport, passando per il cinema e finendo nello sconfinato mondo del video fai-da-te (cortometraggi, video vacanze, parodie, discorsi, ecc…); registrandosi si può caricare un filmato preso da qualsiasi sorgente lo permetta e quindi cellulare, fotocamera, videocamera o webcam che in pochi secondi viene automaticamente compresso e restituito in formato flash per essere liberamente visibile da tutti i pc del mondo. Infatti da formati .mpeg e .avi avviene la conversione in H.263 (.flv) Flash.

Gli utenti potranno non solo commentare, votare, postare video di risposta, ma anche creare pagine personali, canali, associarsi a gruppi, conoscere gente, ecc.. in sostanza fare community; inoltre i video possono essere “stampati” nella propria pagina di sito o blog grazie al codice html che permette di immettere una finestra per visualizzare un video direttamente in un sito.

Tutto questo genera classifiche divise per giorni e categorie, che mettono in primo piano, ad esempio, filmati apparentemente stupidi e senza senso che diventano in poco tempo visti da milioni di utenti e imitati da decine di altri fanatici.

Attualmente Youtube è il quarto sito più visitato al mondo dopo Google, Msn e Yahoo con 20 milioni di visitatori al mese e il suo valore cresce di giorno in giorno. Ma quanto vale in soldoni? Si era stimato un miliardo di dollari quando la Sony aveva acquistato per 65 milioni Grouper nell’agosto 2006, ma solo due mesi dopo Google (che la sa lunghissima) ha deciso di investire la stratosferica somma di 1,65 miliardi di dollari per portarsi a casa Youtube; al giorno d’oggi vale ancora di più, una somma che fa venire il mal di testa solo a pensarci.
Ma la storia di Youtube non è solo rose e fiori, infatti il primo problema del sito sono i video che non dovrebbero esserci e questo non significa solo materiale per utenti adulti o di violenza (che vengono eliminati anche grazie le segnalazioni degli utenti), ma soprattutto per via del copyright. Infatti non si può caricare materiale derivante da film o spettacoli tv (oltre a molto altro), azioni “punitive” dei censori cancellano migliaia di video e di utenze al giorno. Ora molte major e molte televisioni hanno aperto il proprio canale con filmati liberamente fruibili (anche se molti non si possono “embedizzare”).

L’ultimo passo di Youtube è stato quello delle lingue, infatti dal 19 giugno 2007 YouTube è tradotto nelle lingue più parlate, tra cui l’italiano.
Molti paesi hanno bloccato Youtube in questi anni per via della troppa libertà che esso offre, ricordiamo: Turchia, Iran, Thailandia, Brasile e soprattutto la Cina.

Diego Barbera

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