L’esplorazione di
Marte potrebbe accelerare in tutti i sensi: la
NASA sta studiando una nuova generazione di
droni volanti che sarebbero inviati sul pianeta rosso per sondarne la superficie a basse altitudini (circa 1600 metri) viaggiando a
725 km/h grazie a potenti razzi
In tal modo potrebbero coprire tutta l’aera del nostro
pianeta fratello esplorandolo fin nel più remoto anfratto raccogliendo in breve tempo tonnellate di
informazioni utili per le missioni successive che dovrebbero preludere all’invio di
astronauti Gli
aerei volanti robotici automatici hanno raggiunto un’evoluzione notevole,
basti pensare alle ultime generazioni di droni dedicati alla guerra. Passando a usi tutt’altro che bellicosi, varianti più grandi e potenti potrebbero essere inviate dalla
Nasa su
Marte.
Ovviamente più aumenta la velocità meno dura l’
operatività della missione visti i consumi di carburante: si calcola che il sorvolo durerebbe appena due ore contro i
mesi interi di esplorazione dei robottini Spirit e Opportunity. Il drone volante, chiamato
ARES (Aerial Regional-Scale Environmental Surveyor oltre che nome greco del Dio della Guerra, appunto), corpirà in 120 minuti oltre 1000 miglia cercando acqua, studiando il
magnetismo, l’
atmosfera e scattando migliaia di foto.
ARES non arriverà su Marte da solo, ma agganciato a una
navetta più grande che lo sgancerà non appena avrà raggiunto il punto più vicino al pianeta così da sfruttare al meglio la scarsa autonomia dei
razzi propulsori del drone.