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Shuttle Discovery: l’evoluzione tecnologica dall’84 all’ultima missione

Lo Shuttle Discovery è diventato ufficialmente un pezzo da museo, aveva debuttato il 30 agosto 1984 con il primo volo (STS-41-D) fino al 5 settembre dello stesso anno. 26 anni e mezzo dopo circa, è atterrato dopo una missione senza intoppi. Contraddistinto dalla sigla OV-103, è stato il terzo orbiter a raggiungere lo spazio portando a termine 39 missioni con un totale di 246 astronauti e curiosamente un tempo speso in orbita di circa un anno, complessivamente. Prima dell’ultima missione ha accumulato 365 giorni, 12 ore, 53 minuti e 34 secondi con un totale di 5830 orbite percorrendo 148 milioni di miglia ossia 238 milioni di km e mettendo in orbita 31 satelliti tra cui quello forse più famoso, il telescopio Hubble Space Telescope.


La storia dello Shuttle Discovery è avanzata di pari passo con quella della tecnologia nello spazio ed è noto che ciò che orbita sulle nostre teste – compresi gli oggetti misteriosi e ultra hi tech come il modello robotico – fa spesso da “cavia” per ciò che poi diventerà quotidianità nel giro dei decenni successivi.

Il Discovery ha portato in orbita il mitico telescopio orbitante Hubble che ci ha svelato tanti segreti del cosmo con splendide fotografie, un modulo della vecchia Mir e ben 13 della ISS (Stazione Spaziale Internazionale) alla quale ha fornito un supporto di studio e di montaggio. E’ stato l’orbiter in generale più utilizzato nello spazio,

Il nome Discovery deriva dalla nave del Capitano James Cook utilizzata nel terzo e finale viaggio dal 1776 al 1779. E’ stato anche usato su imbarcazioni per il Passaggio a Nord-Ovest nel 1610-1611, spedizioni nell’Artico e in Antartide. Lo Shuttle ha lanciato satelliti importanti per le telecomunicazioni e ha ospitato il grande John Glenn, l’eroe delle missioni Mercury, a ben 77 anni d’età.

Tra le missioni storiche: la STS-31 con Hubble Space Telescope, la STS-60 con il primo astronauta russo a bordo, Sergei Krikalev, la STS-92 come 100esima missione nello spazio di uno Shuttle. Inoltre è stato il primo a tornare in orbita dopo i disastri dei due orbiter andati distrutti in incidenti.
Diego Barbera

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