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Terremoto in Giappone: a rischio la fornitura di batterie e memorie

Al momento delle sconvolgenti immagini e informazioni provenienti dal Giappone subito dopo il terremoto dello scorso venerdì qualcuno, in trasmissioni televisive e non, ha puntanto anche l’attenzione sulle ripercussioni economiche che il disastro nipponico avrebbe generato; il Giappone è comunque una potenza economica mondiale ed una nazione leader anche nell’esportazione di tecnologia comunemente usata nei device che tutti i giorni utiliziamo.

La misura della questione è data da un semplice numero percentuale: 13,9% che rappresenta l’impatto a livello mondiale della produzione tecnologica giapponese, una produzione che è quantificabile con la cifra di 216 Miliardi di Dollari e che racchiude diversi settori tecnologici come quello degli LCD, ma anche batterie e memorie. Il rischio per niente da trascurare è che nel breve e medio periodo si assista ad un aumento dei prezzi dei componenti di LCD, memorie e batterie con conseguente ripercussione sui prezzi di smartphone, tabler e PC.
 
La società di ricerca IHS iSupply pubblica dei dati preoccupanti riportanto come lo stop alle produzioni di semiconduttori (dove il Giappone è leader mondiale) o l’imminente mancanza di approvigionamento di materie prime genererà un empasse tale da rallentare l’entusiasmo che oggi si respira nel settore smartphone e tablet. Anche per le batterie (per computer e altri device elettronici) non è da escludere un aumento sostanziale dei prezzi nei prossimi mesi visto e considerato che il maggiore produttore del settore, Sony, ha dovuto fermare sei sue fabbriche (una di queste nelle prefettura di Fukushima prorio dove si registrano problemi con una centrale nucleare in avaria) e il necessario stop prolungato di qualche settimana delle linee (dove si producono anche i dischi e i lettori Blu-ray) comporterebbe un evidente sottoproduzione di materiale. Una stima non ufficiosa parla di circa 8-10 milioni di batterie destinate a notebook, netbook e ovviamente anche tablet che verrebbero a mancare sul mercato, con conseguente rallentamento di tutto il processo produttivo mondiale.
 
Di fronte a questi dati si rimane spiazzati e sebbene al momento i problemi del Giappone siano decisamente altri considerazioni economiche devono essere fatte a fronte di un paese che avrà bisogno del supporto del suo settore trainante per riprendere al meglio la sua normale operatività. Non dimentichiamoci che altre importanti aziende come Toshiba e Fujitsu sono anch’esse aziende nipponiche leader nella produzione di schermi LCD e LED hanno necessariamente bloccato produzioni e non ci sono previsioni di ripresa certe, anche in questo settore notizie sconfortanti.
Tempi duri attendono produttori e consumatori di smartphone e tablet, nella speranza che qualche mercato emergente possa arginare la falla.

Stefano Forzoni

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