Il PlayStation Network è ancora offline, si è mosso il Senato americano e si preparano class-action in tutto il mondo. In più non dimentichiamoci il danno ingente causato dal terremoto e dallo tsunami dello scorso mese: insomma, non è un bel momento per Sony che a volte sembra disorientata nella foresta dei guai e così la società nipponica ritorna a parlare degli Anonymous. Sarebbero stati proprio loro a commettere l’attacco informatico che ha messo ko PSN, Qriocity e SOE. Il gruppo ha smentito ai tempi, ma Sony porta delle prove della loro colpevolezza…
Il caso PlayStation Network è tutt’altro che chiuso visto che è ancora in panne, si segnalano diverse possibili class-action contro Sony in partenza (anche in Italia), i dati sulle carte di credito potrebbero finire alla mercé del web e anche il network Sony Online Entertainment sembra caduto sotto lo stesso fuoco.
Il senato americano ha chiesto chiarimenti e ha espresso il malumore per il comportamento di Sony che rischia il tracollo e ritorna a parlare dell’identità del colpevole degli attacchi. Sarebbe ancora una volta tirato in ballo il gruppo degli Anonymous.
E ci sarebbero anche le prove: all’interno di un hard disk di uno dei server crackati è stato trovato il messaggio “We are Legion”, claim del gruppo, tuttavia gli stessi Anonymous hanno smentito tempo fa e potrebbe anche trattarsi di un depistaggio.
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