Tra il 27 gennaio e il 3 febbraio la Terra è stata e sarà avvicinata da due asteroidi. Il secondo, soprattutto, conosciuto come 433 Eros è il più interessante non solo per le dimensioni ma anche per la possibilità di osservarlo da vicino grazie ai telescopi virtuali. Si tratta di un network di osservatori che permettono il controllo da remoto dell’apparecchiatura, che va ad abbinarsi alle osservazioni professionali della NASA, Esa e delle altre agenzie nazionali e in più anche dei gruppi di osservazione organizzati per il prossimo 3 febbraio. Come e dove scovare il passaggio della roccia spaziale, online?
Iniziamo subito dal primo asteroide che poi è il più piccolo e per questo motivo anche il più difficile da osservare. Con un diametro di 11 metri appena, 2012 BX34 è transitato alle ore 17 del 27 gennaio a 60.000 chilometri di distanza dalla Terra ossia circa un quinto della distanza rispetto alla Luna del nostro pianeta. Non c’è ovviamente da preoccuparsi, a quella distanza è passato senza essere catturato dall’attrazione terrestre e anche se fosse caduto nell’atmosfera si sarebbe disintegrato. Il fatto stesso che sia stato scovato solo in prossimità dell’arrivo vicino alla Terra è sintomo della scarsa pericolosità, ma con il progredire della tecnologia, queste rocce spaziali si potranno scovare con maggiore anticipo.
E’ ben più grande 433 Eros (avvicinato e “assaltato” dalla sonda NEAR Shoemaker nel 2001) che passerà tra l’altro a 0,179 UA dalla Terra con il suo diametro di circa 34 chilometri e la composizione di ferro e magnesio. Lui si che sarà (anzi già lo è) osservabile con precisione, sia con strumenti semi-professionali (telescopi da casa, binocoli potenti) sia soprattutto grazie al web: attraverso pagine di osservazione collettive, con le agenzie spaziali nazionali o meglio ancora con i telescopi virtuali. Cosa sono?

Vi segnaliamo a tal proposito il portale Virtual Telescope Project con a capo Gianluca Masi che sfrutta la tecnologia offerta dall’Osservatorio Astronomico Bellatrix di Ceccano vicino a Frosinone e più precisamente con i telescopi robotici che effettivamente permettono un controllo da remoto mediato per ottenere immagini a qualità professionali e, volendo, effettuare vere e proprie ricerche e studi astronomici.





I commenti sono chiusi.