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Categories: FacebookSocial Media

Facebook censura la foto tranello della ragazza nella vasca

La censura su Facebook non è una leggenda metropolitana, ma esiste ed è così severa e inflessibile che non riesce nemmeno ad accorgersi della differenza che passa tra un gomito e un seno. Guardate la foto qui sopra, effettivamente a una prima occhiata si è sicuri di trovarsi di fronte all’immagine di una bella ragazza in una vasca da bagno piena di sapone con la mercanzia al vento. In realtà, però, quello che sembra il seno non è altro che il gomito che affiora e che si poggia sul bordo della vasca con l’estremità leggermente arrossata che rende ancor di più l’illusione. I censori di Facebook, però, ci sono cascati e l’hanno rimossa. Già perché la foto era in realtà un tranello teso da un sito.


Si tratta, nello specifico, di un inganno fotografico teso dal blog Theories of the Deep Understanding of Things, che ha volutamente caricato sul proprio profilo di Facebook la foto della ragazza nella vasca da bagno. La posa è studiata e equivoca: sembra effettivamente che tenga la schiena arcuata proprio per mettere in mostra il petto, che affiorerebbe dalla schiuma. In realtà la schiena è appoggiata al bordo sommerso della vasca e ciò che emerge sono solo i due gomiti posati sul bordo, con le mani invisibili allo sguardo della fotocamera.

Il rosso dell’estremità del gomito rende tutto più confusionario e così i censori di Facebook hanno immediatamente cassato la foto, togliendola dal sito e inviando una notifica ai “proprietari” sulla rimozione. Il blog ha poi diffuso la notizia e la foto per il web dove è rimbalzata velocemente grazie soprattutto all’Huffington Post che l’ha ripreso e l’ha raccontato. Cosa traiamo da questo esperimento? Due possibili riflessioni sulla censura di Facebook, che se la prende per altro in modo netto con il seno scoperto, sia esso anche quello di una madre che allatta, come abbiamo giù potuto appurare mesi fa.

Ci sono due alternative: la prima è che la censura di Facebook sia affidata manualmente a personale che vaglia segnalazioni di software appositi e che quindi cassi foto scomode in modo molto veloce (vista l’eventuale mole). La seconda è che tutto avvenga via software in automatico e dunque ciò che “sembra” viene preso come ciò che in realtà non è. Da qui il gomito diventa un qualcosa di spinto e dunque censurabile.
Diego Barbera

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