Una retina artificiale e digitale potrebbe essere la soluzione ideale per i non vedenti che potranno così non proprio recuperare appieno la vista quanto poter leggere più velocemente e comodamente il linguaggio Braille. Quest’innovazione in ambito medico arriva dalla Svizzera col progetto Argus II. Come funziona? I caratteri in Braille vengono inviati tramite segnali luminosi agli occhi del paziente: una microcamera integrata nella protesi li capta e li trasmette direttamente al cervello. Questa tecnologia permetterebbe anche di riconoscere ostacoli e di avvertire in tempo prima di un urto o di una possibile caduta. La retina artificiale conta su 60 sensori in tutto ed è in via di sviluppo alla École Polytechnique Fédérale de Lausanne in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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