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Categories: GoogleSocial Media

Diventa un Google-trekker per mappare il mondo a piedi [FOTO]

Ti piacerebbe diventare un Google-trekker e portarti a spalle uno zaino carico di tecnologia (peso, circa 20kg) per andare a mappare luoghi isolati, inaccessibili a mezzi motorizzati fotografando in automatico il panorama a 360 gradi? Non devi essere un dipendente di Mountain View per accedere a questo sogno, ti basta partecipare a una sorta di concorso per poter fruire dell’attrezzatura (in prestito) per il viaggio che avevi in mente. L’offerta è aperta a “Enti turistici, non-profit, università, organizzazioni di ricerca o terze parti che possono aiutare a raccogliere immagini di luoghi difficili da raggiungere“. Quindi, ovviamente, non basta proporre il giro nel bosco dietro casa, ma si deve cercare anche una destinazione suggestiva. Dopo il salto un video sul progetto e esempi di mappature avventurose.


Ecco il video ed ecco il documento sul progetto.

 
Google Street View alla conquista del Grand Canyon: il servizio di mappatura a livello umano giunge anche in uno dei più grandi spettacoli naturali nel Nord America è stato coperto da foto a 360 gradi grazie alla speciale fotocamera panoramica, che però non è stata montata su un’automobile o su un triciclo. A portare in giro l’attrezzatura di circa 20kg è infatti un esperto trekker che è scorrazzato per i sentieri con uno zaino hitech sulle spalle. In quattro mesi di lavoro sono state raccolte 9500 foto poi sapientemente montate con un collage per renderle esplorabili e navigabili.
 

 
Sarà così possibile spostarsi per decine e decine di chilometri all’interno dei uno scenario magico da Bright Angel Trail el Sud Kaibab Trail. Lo speciale zaino-camera conteneva dispositivi controllati a distanza grazie ad app Android, accelerometri, giroscopi, magnetometri e ovviamente un GPS che mappa gli spostamenti. Intanto, Google Street View sbarca anche nel cuore della Foresta Amazzonica, in Sud America, esplorando il vero polmone della Terra grazie alle foto ad altezza “umana” che consentono una navigazione confortevole a colpi di mouse.
 

 
Nato come strumento per poter osservare le città a livello stradale e con un punto di vista umano, a 360 gradi, Google Street View si è poi evoluto velocemente fino ad andare a immortalare luoghi inaccessibili alle auto – e qui entrano in gioco tricicli oppure barche – per darli in pasto al popolo della rete. L’ultimo arrivato è la Foresta Amazzonica, con un progetto solidale. Le foto sono state scattate lo scorso Agosto da un team inviato da Google delle divisioni brasiliane e americane sia di Google Street View sia di Google Earth, per raccogliere immagini a livello “terreno” del bacino della Foresta Amazzonica. Ci si è concentrati sulla rigogliosa regione del Rio Negro Reserve e le novità sono state ufficializzate e le foto pubblicate lo scorso 21 marzo in occasione della giornata mondiale delle foreste, il World Forest Day. Un’iniziativa per conoscere la biodiversità e la bellezza del polmone verde del pianeta.
 

 
La fotocamera robotica speciale di Google, montata su un tripode e in grado di scattare foto panoramiche a 360 gradi, è stata installata su una barca che ha navigato nella sezione principale del Rio Negro, addentrandosi fin dove l’acqua è penetrata all’interno della Foresta. E’ possibile osservare tracce della comunità più presente nella riserva, Tumbira, e osservare persino qualche animale selvatico se si osserva con più attenzione.
 

 
L’esplorazione acquatica della Foresta Amazzonica nella zona del Rio Negro è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la Amazonas Sustainable Foundation (FAS), una onlus locale che cerca di sensibilizzare l’attenzione pubblica sulla cura e rispetto del territorio. Sono state raccolte 50.000 foto complessivamente con l’uso di una lente fisheye (la stessa usata per immortalare gli interni di edifici e palazzi) per poter catturare l’ambiente anche negli anfratti e nelle comunità locali.
 

 
E’ un’occasione unica per esplorare zone inaccessibili al turismo, dato che fanno parte della Riserva del Rio Negro e dunque sono protette dall’esterno. Un po’ come era successo in occasione del progetto del simil Google Street View subacqueo per la Grande Barriera Corallina catturata con una speciale fotocamera panoramica resistente all’acqua. Quale sarà la prossima missione estrema di Google? Quanto tempo passerà prima di un’esplorazione a livello terreno… della Luna?

Diego Barbera

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