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Il primo film girato con iPhone [VIDEO]

Si intitola Uneasy Lies the Mind e viene descritto come il primo lungometraggio interamente realizzato con iPhone con un risultato che si può paragonare a quello di un normale prodotto semi-professionale. Merito non solo della qualità del sensore del melafonino – per altro nemmeno l’ultimo modello del quale ormai girano rumors da tempo, ma più precisamente iPhone 5 che comunque può registrare a risoluzione Full HD 1920×1080 pixel – ma anche degli accessori utilizzati. Si sono infatti montate lenti ad alta qualità grazie ad appositi adattatori e si è potuto così raccontare meglio e con maggiore efficacia questo thriller psicologico del quale potete visualizzare qui sopra alcune scene e il making-of.

Non sarà come le videocamere RED, ma il risultato è più che soddisfacente: in realtà ci sono stati tantissimi cortometraggi che sono stati realizzati in questi anni con iPhone (persino scene del corto da Oscar “Searching for Sugar Man”) e con gli altri smartphone, ma in questo caso la scelta è stata più che motivata. La storia racconta infatti di un personaggio che – in seguito a un trauma cranico – non riesce bene a rimettere in ordine i propri ricordi che sono dunque confusi e mescolati. Si voleva utilizzare una pellicola molto granulosa, poi si è optato per iPhone 5 con dovuti filtri.

Scritto da Jonas Fish, J’aime Spezzano e Dillon Tucker (anche attori) e diretto e ripreso da Ricky Fosheim, si è utilizzato un adattatore per lenti Turtle Back così da poter montare una lente Nikon Cinema Prime. Ovviamente è tutto qui il segreto: è stato possibile utilizzare la giusta regolazione di tutte le impostazioni e parametri in modo più profondo e completo rispetto alle mere lenti del melafonino. Lo si è fatto attraverso un’applicazione come Filmic Pro. Curiosamente, per rendere la fotografia più “sporca” e dunque più adatta alle scene si è scelto di non pulire le lenti dalle ditate e lo sporco depositato.

Si è scelto di alternare scene con il diaframma completamente aperto ad altri con diaframma il più chiuso possibile con un effetto finale che ci porta quasi direttamente nella testa e nello stato d’animo del protagonista. Tutto ok? Non proprio perché c’è stato qualche problema girando le scene in esterna in inverno con la batteria che moriva troppo presto e qualche problema con la regolazione dell’illuminazione ambientale. Il film sarà ora riprodotto al Cinquefest Film Festival di Sant José e al SXSW Festival di Austin in Texas.

Diego Barbera

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