Abbiamo conosciuto meglio Plutone grazie al lavoro della sonda New Horizon. Una piccola curiosità su di essa: per raggiungere questo importante obiettivo spaziale, gli ingegneri della NASA hanno sfruttato lo stesso processore che Sony adottò per la prima console PlayStation. Da Crash Team Racing e Final Fantasy VII a un viaggio su Plutone, lungo 4,8 miliardi di chilometri. Ogni elemento hardware è stato controllato da questa CPU, come il monitoraggio dei sensori o la fondamentale trasmissione dei dati.
La NASA ha preferito usare la CPU (MIPS R3000) della prima PlayStation in quanto era un hardware già consolidato, “testato e ritestato”; una tecnologia più recente e sperimentale avrebbe potuto mettere a rischio la missione, che ci ha restituito immagini di Plutone mai viste e in alta qualità. La NASA comunque non è nuova a queste scelte. Per la missione Orion, quella che porterà in futuro esseri umani su Marte, l’agenzia spaziale statunitense sta usando un processore IBM del 2002.
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